martedì, Marzo 4, 2025

La Barba al Palo di Italo Cucci

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È una giornata di gol. Una trentina. Ubriacante. Si divertono Sampdoria, Fiorentina, Atalanta (la Roma un po' meno); dilagano le provinciali Sassuolo, Frosinone (povero Bologna), Spal. Guarda caso deludono le milanesi e il Napoli, quelli che vorrebbero lo scudetto o almeno la Champions. Fa specie il Milan che ha appena comprato Piatek, quello che è nato pronto. Per la prossima volta. Consigli per gli acquisti, soprattutto per le squadre a rischio: comprate difensori. Tutti quei gol che si fanno non sono spettacolo, nè salute: come diceva Annibale Frossi, sono errori. Riguardate l'intervento di Handanovic su Izzo…
In questo mondo non si possono avere simpatie, tanto meno amicizie. Il Conte Alberto Rognoni, maestro di tattica professionale, tuonava:"Non si possono fare figli e figliastri!". E aggiungeva, come Cesare Zavattini:"La veritàaaaaaaaa!". La verità, a Inzaghi, avrei dovuto dirgliela prima che arrivasse a Bologna, prima che ci trovassimo (io sono un appassionato rossoblù confesso) con un piede in Serie B. Quasi una certezza, com'è certo che la Juve ha già lo scudetto in bacheca, e non dico "l'ha vinto" perchè prevale "gliel'hanno regalato". Scusate la divagazione: a Inzaghi avrei dovuto dire "Caro Pippo, non sono sicuro che quello dell'allenatore sia…
La mazzata all'Inter di Spalletti l'hanno data due miracolati: il Bologna ultimo della classe e Sinisa Mihajlovic, recuperato dalla disoccupazione con contratto semestrale. Quando i rossoblù sconfissero la Roma il 23 settembre (unica vittoria insieme a quella sull'Udinese) il mondo giallorosso chiese la testa dell'allenatore per quella sconfitta "scandalosa", verificata tale dal prosieguo di un campionato indegno. Cosa dire, di questa caduta dei nerazzurri, che non segnano gol dall'inizio dell'anno, e di Spalletti che ha perso completamente la bussola, spaventato non da Conte ma da se stesso? Obiettivamente, ho visto una partita davvero scandalosa. E spiego…
Sinisa Mihajlovic non sempre è stato preso sul serio come meritava. Gli hanno attribuito spesso virtù - come dire? - parziali rispetto alle sue effettive capacità. A Roma, da calciatore, non fece grande effetto ai giallorossi e andò meglio con i laziali: però finí spesso per essere elogiato solo per le preziose punizioni che realizzava. Da allenatore lavorò bene all'Inter ma - cosa volete - era solo il secondo di Mancini. Poi si disse che era la reincarnazione del vecchio sergente di ferro e alla fine tutti d'accordo che fosse un tecnico avveduto, scaltro, per dirla "alla tifosa" furbacchione.…
Vincono tutti. Tranne il Napoli. La Roma strapazzando il povero Chievo, l'Inter con un colpo di Lautaro che gli restituisce l'onore, la Juve esibendo a Sassuolo un Ronaldissimo, il Milan che si è messo in testa un'idea meravigliosa. Il Napoli no: Firenze non gli va giù, i viola hanno fermato la rincorsa, i bianconeri sono il Volo. Non terzi, primissimi. Ma il riferimento al Napoli, se permettete, è il plus di una domenica abbastanza scontata che ha messo in scena la partita più cinicamente gustosa: Manchester City-Chelsea 6 a 0. Con Sarri che cade rovinosamente dal…
Gerard Ernault, antico giornalista dell'Èquipe, ha fatto sapere a amici, colleghi, lettori e appassionati che se n'è andato ai pascoli del cielo Jacques Ferran, il Grande Creatore di eventi calcistici. Aveva 98 anni e fino all'ultimo ha seguito e amato le sue creature: la Coppa dei Campioni, nata Coppa Europa nel 1948, quando Jacques lavorava all'Èquipe, e diventata Champions League; il Pallone d'Oro, lanciato quand'era il leader di "France Foitball", nel 1956. Non è vissuto di onori (anche se gli hanno assegnato la Légion d'Honneur) ha lavorato tutta la vita fino a veder tornare il suo…
Il Napoli si è fermato ancora, stavolta davanti alla squadra coraggiosa guidata dal tecnico che ha costruito il sogno napoletano, Walter Mazzarri. Quanto lo hanno sottovalutato, gli esteti che con Sarri credevano di aver toccato il cielo con un dito. L'ho detto e scritto più volte, il sarrismo è utopia. Il mazzarrismo una realtà che ha aperto agli azzurri le porte dell'Europa e ha offerto il vero divertimento. Quando vidi la prima volta il magico affiatamento fra Hamsik, Lavezzi e Cavani li battezzai, affascinato da un concerto di gioco, i Tre Tenori. Mi mancano ancora. Il…
A Ferrara la chiamano VARGOGNA. Paron Mazza buonanima non avrebbe usato calembour: dal fondo del suo ufficietto avrebbe indirizzato il suo sdegno al mondo arbitrale, alla Federazione, alla Lega e al ministro estense per eccellenza, Luigi Preti, invocando giustizia. O almeno l'applicazione della Regola 18, quella non scritta, che recita: "In circostanze eccezionali usate buonsenso". Ma il commendator Mazza - ct aggiunto delle Nazionali da Brasile 1950 a Cile 1962 - parlava agli uomini, non alle macchine. Si sarebbe rivolto anche al decano e patron degli arbitri, il bolognese Giorgio Bernardi, chiedendo solidarietà. E l'avrebbe…