Home La Barba al Palo di Italo Cucci
L'amatissimo "ex" del Napoli che salva la panca grazie ai gol di due "ex" del Napoli è più di una favola: è il segno dei tempi. È la globalizzazione del calcio. Sarri, Higuain e Jorginho, tre personaggi ancora "nostri" nonostante oggi rappresentino un ricco club londinese, il Chelsea, che ogni tanto ha bisogno di darsi un tocco di italianità, prima con Vialli, con Zola, Mancini, Di Matteo (che Champions!), poi Ancelotti: non solo per cambiare tattica - com'era successo fino a Carletto - ma per innovare, per portare nella patria del calcio il Verbo Nuovo; qualcuno…
Il Napoli pareggia a Sassuolo e chiude l'antica, forte, spesso anche furiosa sfida con la Juventus. Non parlo di Scudetto, sia chiaro, quello è già a Torino, fin banale, non mette in ombra nulla, neanche la Tav; dico piuttosto di quella storia dei Duellanti azzurri e bianconeri iniziata ai tempi di Mazzarri, proseguita con Benitez, Sarri e oggi Ancelotti (con dente avvelenato) mentre in otto campionati la Juve ha consumato solo due tecnici, Conte e Allegri, per otto scudetti. La vittoria a Napoli ha scatenato contro Allegri la solita bagarre dei buongustai (da nouvelle cuisine, direi,…
È l'Inter dell'orgoglio che fa suo il Derby. E con merito. È l'Inter che si chiede - ma tutti se lo chiedono - se può andare avanti senza Icardi vista la forza esibita dai suoi attaccanti, autori di tre gol che hanno il senso di una rinascita. Domanda oziosa: abbiamo visto una partita, non una resa dei conti alla faccia del Grande Assente, una partita che il Milan ha peraltro concesso all'avversario di sempre dimenticando la salute che gli era improvvisamente arrivata con Piatek, lui sì assente ieri sera, e con un improvviso ridimensionamento del…
Sentito Ranieri? "Avanti cosí e non entriamo in Champions. Allora vedrete che alla Roma resteranno in pochi...". Vi sembrano le parole di un allenatore, di colui che deve curare il corpo e lo spirito dei pedatori? A me no. Per me è l'Intervento di un Commissario straordinario; e in effetti fin dall'annuncio del nome del sor Claudio ho immaginato che gli americani (alias Baldini) avessero scelto non tanto il tecnico che correggesse le scelte dell'innocente Di Francesco bensí l'uomo, il personaggio, l'antico tifoso, il Cincinnato che mettesse ordine nella squadra prima di ri-andarsene. Ma Ranieri la…
Forse l'ultima partita di Spalletti. Forse l'ultima sfida: a Icardi, a se stesso, alla ragione ch'era stata riportata da Marotta con fatica, respinta per l'ennesima caccia ai fantasmi di un tecnico di valore che si perde negli anfratti di problematiche psicologiche. Come un ragazzo. L'Inter vincitrice del Derby più per demerito del Milan che per i suoi numeri è caduta davanti alla Lazio giocando una delle sue migliori partite, per carattere, per impegno fisico, per audacia. Le mancava solo il bomber, centonove gol seduti in tribuna accanto alla strega di San Siro, colei che - business…
L'estate scorsa, a Cervia, in una notte stellata, Massimo Moratti confessò a una folla "interizzata" il dispiacere di avere liquidato Baggio dopo che nel finale di stagione del campionato '99-2000, a Verona, in una partita di spareggio per accedere alla Champions League 2000-01 con il Parma, Robi era stato il grande protagonista, realizzando due reti nel 3 a 1 che aveva qualificato l'Inter. E basta. Fine di un'altra storia dolorosa. Non mi piace tirare in ballo Baggio - uomo e calciatore di grandi qualità, liberato d'ogni incubo dal maestro Carletto Mazzone a Brescia - in una…
Se per lo scudetto vero c'è voluto poco per essere certi dove si andasse a parare - e cioè con l'ottavo consecutivo della Juventus, il quinto con Allegri in panchina -, con il Napoli di Ancelotti che ha provato a tenere testa ai bianconeri prima di arrendersi, mettendo in freddo la qualificazione Champions e poi volgendo lo sguardo all'Europa League per provare a vincerla, discorso diverso è per lo scudetto dei perdenti, ovvero la lotta per la qualificazione alla Champions League del prossimo anno. Roba da parecchi milioni di euro: la musichetta magica segna, infatti, il…
Se fossi Andrea Agnelli mi batterei per l'abolizione della Var che ormai è diventata un immondezzaio dove ogni settimana, ad ogni partita, si scarica una Juventus fatta a pezzi dai media - anche quelli un tempo prestigiosi - e dai social, da sempre, invece, una nauseante discarica. Sto provando - e chiedo scusa - a capire la sensibilità del presidente juventino, cosí poco Agnelli quando al gol abbraccia Nedved e s'avvinghia alla compagna, ricordando suo padre Umberto ch'era un ultrà elegante (ossimoro?) capace al massimo di esibire l'aura del potere per illuminare il popolo bianconero che…