martedì, Marzo 4, 2025

La Barba al Palo di Italo Cucci

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Gol, golazzi, gollonzi, ce n'è per tutti, a pioggia, sembriamo il Paese di Bengol. Eppure, nella partita più bella del weekend, Milan- Torino, neanche uno. Tanti quasi gol da risvegliare Carosio nell'Alto dei Cieli, spettatore insieme a Gigi Radice che non era proprio un mistico ma il nostro cuore lo elegge divino. Una partita classica non solo di cartello (ricordiamo che su entrambe le panche s'è seduto anche Rocco) ma per come l'hanno giocata due squadre che purtroppo hanno lasciato per strada punti preziosi. Il Toro ha dominato il primo tempo, demoralizzato dalle paratissime di Donnarumma;…
Ho visto l'Inter pavoneggiarsi di rigore con l'Udinese per il cucchiaio di Icardi dedicato a Marotta, non al Psv; ho visto il Napoli lottare duramente con il Cagliari e batterlo con un gol di Milik, negato al Liverpool; eppoi la Roma penare allo spasimo con il Genoa, rinnovato con bravura e poca fortuna dal recuperato Prandelli, sconfitto all'Olimpico solo dalla Var (il Di Bello del calcio che nega ai rossoblù un rigore al 94'), e allora ho rimpianto i tempi - lontanissimi - in cui scrivevo di canzonette e ne scrivevo. Del calcio in verità feci presto a innamorarmi, vivendo…
Voglio sbalordire Nedved facendogli sapere che anche Italo Allodi, il leggendario direttore generale dell'Internazionale europea e mondiale, appena arrivato all'odiata Juve l'amo' moltissimo e festeggiô con la Signora ben due scudetti ('71-'72 e '72-'73). C'ero, e alla festa dello scudetto '73 l'Avvocato Agnelli fece un doloroso annuncio:"La nostra Santa Rita ci lascia, va in Federazione. Grazie Allodi". La citazione della Santa degli Impossibili non era casuale, Italo aveva fatto miracoli per ridare vittorie alla Signora. Anche qualcosa di piu'. E dovette andarsene. Prima a Coverciano, poi al Napoli, dove contribuí a far vincere…
Non c'è Roma che tenga: la Juve passa, annunciata da Mario Mandzukic, lascia il Napoli a otto punti e si autoelegge Regina d'Inverno. Senza damigelle d'onore, solo un Cavaliere indefesso, Ancelotti, finge di inseguirla: Spalletti con l'Inter è a 16 punti, la Lazio a 21. E questa si chiamerebbe Zona Champions. Il bello è che la Juve, una volta cinica, è diventata addirittura generosa. Sí, finge di soffrire, di combattere. Cosí gli avversari sconfitti escono dallo Stadium - come si dice in parrocchia - a testa alta. Grazie a Olsen paratutto. Buon Natale.…
Sono di quelli che quando un'Italiana è in Coppa si augura che vinca. Si chiami Juve o Roma. Ho tifato anche Inter e Napoli. Visto che il campionato lo ha praticamente vinto la Juve, mi ero presto adeguato alle visioni dei torinesi, mai così iattanti dopo aver acquistato Ronaldo: la Champions è più che mai vicina - mi dicevo fino a poco tempo fa; poi ho visto Atalanta-Juve e Juve-Sampdoria e adesso coltivo grossi dubbi sull'esito felice della mission. L'Europa non ci ama e sotto processo non è stavolta la manovra di Conte (Giuseppe, il premier)…
Polemiche come questa per molti sono occasioni per metter fuori la testa dal buio, per altri puro sfogo a un esibizionismo castigato. Poi ci sono quelli che ci credono davvero, Liberi, naturalmente, di godersi l'ossimoro dell'anno: Salvini e la Boldrini d'accordo nel contestare l'evento calcistico di Gedda. Per questo - e per altri motivi che spiegherò - io sono del tutto convinto che Juventus-Milan per la Supercoppa si possa giocare in Arabia Saudita nonostante quel Paese sia in ritardo con la legislazione che riguarda le donne, abilitate ad aver la patente nello scorso giugno e a entrare in uno stadio…
Ai polacchi l'Italia porta bene. Precisamente porta soldi. E non più a livello di sopravvivenza, come un tempo. Il bomber del Genoa Piatek (di nome si chiama Krzysztof che in polacco vuol dire Venerdì, e così lo chiamerei) ha già fatto 13 gol, è appena dietro Ronaldo, Quagliarella e Zapata; è arrivato che costava cinque milioni e mo' Preziosi se lo rivende a 50. Miracoli del pallone? No: è la vendetta del Piccolo Calcio Antico che non esibiva tanta tecnologia e arrapamento mediatico; che non metteva di mezzo le cronache di Economia e Finanza e…
Diranno "ecco il demagogo!". Ci sto. Il calcio italiano è quel mondo il cui cambiamento è preteso con tanta forza da ridicolizzare il Contratto governativo; è pronto a varare tante riforme che un ventennio non basta; è peraltro talmente immobile che al peggio non c'è mai fine. E da bravo demagogo vi segnalo l'ultimo scandalo: Nicola Zaniolo che passa dall'Inter alla Roma per pochi milioni, conguaglio - insieme a Santon - per l'acquisto di Nainggolan e il polacco "Venerdì" Piatek che, appena arrivato al Genoa, acquistato da Preziosi per cinque milioni, diventa Preziosissimo e viene trasferito…