giovedì, Dicembre 26, 2024

La Barba al Palo di Italo Cucci

Home La Barba al Palo di Italo Cucci
La mazzata all'Inter di Spalletti l'hanno data due miracolati: il Bologna ultimo della classe e Sinisa Mihajlovic, recuperato dalla disoccupazione con contratto semestrale. Quando i rossoblù sconfissero la Roma il 23 settembre (unica vittoria insieme a quella sull'Udinese) il mondo giallorosso chiese la testa dell'allenatore per quella sconfitta "scandalosa", verificata tale dal prosieguo di un campionato indegno. Cosa dire, di questa caduta dei nerazzurri, che non segnano gol dall'inizio dell'anno, e di Spalletti che ha perso completamente la bussola, spaventato non da Conte ma da se stesso? Obiettivamente, ho visto una partita davvero scandalosa. E spiego…
Sinisa Mihajlovic non sempre è stato preso sul serio come meritava. Gli hanno attribuito spesso virtù - come dire? - parziali rispetto alle sue effettive capacità. A Roma, da calciatore, non fece grande effetto ai giallorossi e andò meglio con i laziali: però finí spesso per essere elogiato solo per le preziose punizioni che realizzava. Da allenatore lavorò bene all'Inter ma - cosa volete - era solo il secondo di Mancini. Poi si disse che era la reincarnazione del vecchio sergente di ferro e alla fine tutti d'accordo che fosse un tecnico avveduto, scaltro, per dirla "alla tifosa" furbacchione.…
Vincono tutti. Tranne il Napoli. La Roma strapazzando il povero Chievo, l'Inter con un colpo di Lautaro che gli restituisce l'onore, la Juve esibendo a Sassuolo un Ronaldissimo, il Milan che si è messo in testa un'idea meravigliosa. Il Napoli no: Firenze non gli va giù, i viola hanno fermato la rincorsa, i bianconeri sono il Volo. Non terzi, primissimi. Ma il riferimento al Napoli, se permettete, è il plus di una domenica abbastanza scontata che ha messo in scena la partita più cinicamente gustosa: Manchester City-Chelsea 6 a 0. Con Sarri che cade rovinosamente dal…
Gerard Ernault, antico giornalista dell'Èquipe, ha fatto sapere a amici, colleghi, lettori e appassionati che se n'è andato ai pascoli del cielo Jacques Ferran, il Grande Creatore di eventi calcistici. Aveva 98 anni e fino all'ultimo ha seguito e amato le sue creature: la Coppa dei Campioni, nata Coppa Europa nel 1948, quando Jacques lavorava all'Èquipe, e diventata Champions League; il Pallone d'Oro, lanciato quand'era il leader di "France Foitball", nel 1956. Non è vissuto di onori (anche se gli hanno assegnato la Légion d'Honneur) ha lavorato tutta la vita fino a veder tornare il suo…
Il Napoli si è fermato ancora, stavolta davanti alla squadra coraggiosa guidata dal tecnico che ha costruito il sogno napoletano, Walter Mazzarri. Quanto lo hanno sottovalutato, gli esteti che con Sarri credevano di aver toccato il cielo con un dito. L'ho detto e scritto più volte, il sarrismo è utopia. Il mazzarrismo una realtà che ha aperto agli azzurri le porte dell'Europa e ha offerto il vero divertimento. Quando vidi la prima volta il magico affiatamento fra Hamsik, Lavezzi e Cavani li battezzai, affascinato da un concerto di gioco, i Tre Tenori. Mi mancano ancora. Il…
A Ferrara la chiamano VARGOGNA. Paron Mazza buonanima non avrebbe usato calembour: dal fondo del suo ufficietto avrebbe indirizzato il suo sdegno al mondo arbitrale, alla Federazione, alla Lega e al ministro estense per eccellenza, Luigi Preti, invocando giustizia. O almeno l'applicazione della Regola 18, quella non scritta, che recita: "In circostanze eccezionali usate buonsenso". Ma il commendator Mazza - ct aggiunto delle Nazionali da Brasile 1950 a Cile 1962 - parlava agli uomini, non alle macchine. Si sarebbe rivolto anche al decano e patron degli arbitri, il bolognese Giorgio Bernardi, chiedendo solidarietà. E l'avrebbe…
La Champions logora chi ce l'ha. E' evidente che, quando c'è di mezzo la coppa dei sogni, la testa vada altrove e condizioni le giocate, appesantendo gambe e mente. La Juventus e la Roma lo dimostrano. E i risultati vittoriosi non ingannino. I bianconeri, aggrappandosi alla ritrovata vena realizzativa, hanno sconfitto il Frosinone prima e il Bologna dopo la disgraziata serata di Madrid contro l'Atletico. Ma senza brillare, specie al Dall'Ara contro un ritrovato e mai domo Bologna, che con Sansone ha sfiorato l'impresa nel finale, fermandosi al palo. La Roma ha battuto il Porto e…
Il calcio e' bello perche' e' vario. Sono cresciuto in un calcio immobile nella sua secolare bellezza fissata in un'opera memorabile di Desmond Morris, "La Tribu' del Calcio", pubblicata nel 1981. Zoologo e etologo, Morris ha immortalato storia, regole, vizi, virtu', realta' romanzesca e favole del gioco piu' amato del mondo. Poche norme sono cambiate dalle origini "civili" di fine Ottocento. Solo 17 le regole. Poi i maestrini ci hanno spiegato che quello era il calcio dei secoli bui, con l'ignoranza e la tracotanza di chi continua a definire il Medio Evo stagione di arretratezza umana…