Home La Barba al Palo di Italo Cucci
Mi dissero ch'ero matto quando nel 2013, saltato l'ennesimo Zeman, mi piacque moltissimo il suo sostituto, Aurelio Andreazzoli, che mi parve subito - a quei tempi avevo anche una poltrona in tivù - dotato di qualche virtù minima assente in altri interlocutori: educazione, preparazione tecnica, dialettica, cultura. Destai stupore, soprattutto nell'ambiente romano che quando si parla di allenatori esprime varietà di concetti che giunsero ad escludere dal novero dei competenti anche Capello, osteggiato dai più perché indipendente e intransigente. Durò anche troppo, lasciò uno scudetto. Irripetibile?
Dicevo di Andreazzoli - in onore del…
Gaudeamus. Il campionato appena nato - o mai nato, secondo critici fallaci - diverte. Accusa (vedi Juve) la folle preparazione asiatica e (forse) i malanni di Sarri; oppure (vedi Napoli) il tentativo di Ancelotti di tradire se stesso, già equilibrato miscelatore di difensivismo e offensivismo e d'improvviso sbadato costruttore di una difesa che ha già beccato sette gol; soffre anche le povere alchimie di Giampaolo il cui Milan paga l'assenza di un bomber, tanto che fossi in Scaroni - uomo di grandi imprese finanziarie - toglierei un pensiero all'Inter comprando (o prendendo in prestito) Maurito Icardi.…
Ho scoperto che il Sarrismo offensivo è pura chiacchiera quando dopo il 3-0 della Juve sul Napoli qualcuno ha affermato "si vede già la mano di Sarri". Una balla. Come se io - patito di difensivismo - volessi attribuire a Sarri lo 0-3 successivo. Per fortuna Koulibaly ha riportato tutto al calcio "mistero senza fine bello", detto in omaggio a Gozzano ma soprattutto a Gianni Brera che l'ha travasato nel più banale linguaggio del pallone.
Prudenza vorrebbe si evitassero sentenze in una fase di campionato del tutto anomala: non è ancora chiusa -…
Vincono insieme, le due Nazionali, la Rossa a Monza e l'Azzurra a Tampere, lo spazio e l'emozione li consuma quasi tutti la Ferrari, Leclerc surclassa Immobile, ma è un giorno, un'occasione, ahimè, una tardiva rondine autunnale, quasi smarrita, felicità istantanea, del doman non v'è certezza, ne riparleremo la prossima primavera. L'Azzurra di Mancini è invece qui, a vele spiegate, alla sesta vittoria, titolare del suo futuro immediato, e chiede una carezza che non sia consolatoria ma complimentosa, affettuosa. Ci ricordiamo o no dov'eravamo un anno fa? Seduti davanti alla tivù, al Mondiale di Russia non ci…
Il Bologna battezzato "disperato" da Mihajlovic, dopo l'eroica impresa di Brescia passerà alla storia. Come la città di Bologna "sazia e disperata" cui si rivolse il cardinale Giacomo Biffi per descriverne l'inconscia mancanza di ideali. Sinisa ha speso sabato la stessa parola forse dando l'impressione di non conoscerne l'esatto significato, e invece no: "solo chi cade può risorgere" è un antico motto che saggi tifosi bolognesi coniarono quando le imprese eroiche della squadra "che faceva tremare il mondo" scemarono e le cadute dovevano essere recuperate con una speranza disperata.
Il Bologna piegato dal…
Adesso che abbiamo vinto, hanno vinto tutti. E invece ci tengo a dire che l'assegnazione all'Italia, per Milano e Cortina, delle Olimpiadi invernali del 2026, è una vittoria dello Sport. Che si chiama CONI, Comitato Olimpico Italiano. È giusto sottolinearlo proprio nel momento in cui il CONI ha subìto un duro, umiliante ridimensionamento dal Governo. Nel momento in cui Giovanni Malagò da autorevole presidente dello sport nazionale è stato formalmente e sostanzialmente declassato a "curatore" dell'applicazione della volontà governativa. Ma ha vinto lui perché una delle poche istituzioni importanti e sane del Paese è proprio il…
Platini ai ferri a Nanterre, trattenuto dai gendarmi dell'ufficio anticorruzione: la notizia ha nell'immediato il sapore della vendetta. Non è una cieca difesa di Roi Michel, che ho sempre rispettato, ma una reazione logica al suo recente sfogo contro le istituzioni calcistiche mondiali accusate di averlo trascinato in malafede nel fango. Innocente. Dopo essere stato, anche se parzialmente, riabilitato dall'accusa di violazione etica dei principi sportivi - otto anni di squalifica, ridotti a quattro, per l'accusa di Sepp Blatter di avere intascato una tangente per votare pro Qatar mondiale 2022 - ci si aspettava un logico,…
Capita di prendere lezioni di calcio. Ieri sera è successo al Napoli. Meglio ancora: una legnata. Quasi uno scoop. Di Giampaolo parlano bene, anche troppo, è una versione del Maestro Sarri. Così si è preso la soddisfazione di castigare il Maestro Ancelotti. Con un gioco nuovo che è la somma di due giochi vecchi: il tikitaka e il contropiede. Ha fregato anche me: guardavo infastidito quell'insistito valzerino, possesso palla frenetico di una Samp inedita, quasi sfottente, poi in un attimo la squadra s'è compattata ed è partito il contropiede mentre tutti gli avversari cincischiavano tentando d'impossessarsi…