Un razzo sull’Olympia delle Tofane. Pazzesca doppietta per Ramona Siebenhofer, che replica il successo di ieri in discesa con una prestazione monstre. Solo la connazionale Nicole Schmidhofer riesce a tenerle testa ma quei 4 centesimi di differenza permettono alla 27enne austriaca un incredibile bis: e pensare che fino a 24 ore fa non era mai riuscita a vincere una gara di Coppa del Mondo. Ma sulla pista di Cortina la Siebenhofer conferma i grandi progressi delle ultime settimane e alle avversarie lascia solo le briciole: se è vero che la connazionale non è così lontana, Ilka Stuhec sale di nuovo sul podio (ieri aveva chiuso seconda) ma rimediando 51 centesimi. Ancora lontana dalla forma migliore Lindsay Vonn, che sull’Olympia ha fatto il suo debutto stagionale: ieri 15esima, la fuoriclasse americana chiude oggi nona, alle spalle anche del fenomeno Ester Ledecka. “Non sono soddisfatta al 100% per come ho sciato e per come mi sento, ho cercato di fare il massimo, è andata un po’ meglio rispetto a ieri e sono convinta che andrà ancora meglio domani in Super-G. Il corpo però non risponde come vorrei, cerco di essere aggressiva ma sento di non avere la potenza necessaria per spingere”. Aspettando dunque il ritorno di Sofia Goggia, campionessa olimpica e vincitrice della Coppa di specialità nella scorsa stagione – possibile appuntamento a Garmisch – la Schmidhofer resta ancora al comando della classifica di discesa ma con appena 8 lunghezze di vantaggio (328 punti contro 320) sulla Siebenhofer, con la Stuhec terza a 298. Giornata opaca per i colori azzurri. La migliore è Nicol Delago, di un soffio fuori dalle prime dieci, a 1″40 dalla vincitrice. “Non sono tanto contenta di come ho sciato oggi – ammette amareggiata – Ho provato di nuovo a dare tutto, mi ero anche studiata dove avevo sbagliato ieri ma non sono riuscita a mettere in pratica quello che mi ero messa in testa”. Subito alle sue spalle Federica Brignone e Nadia Fanchini, 12^ e 13^, più indietro Francesca Marsaglia (29^) che non riesce a ripetere l’exploit del giorno prima, brava Marta Bassino che, nonostante un pettorale altissimo (46) riesce a inserirsi appena dietro le migliori 20. Fuori dalle top 30, invece, Elena Curtoni. Domani ultimo appuntamento sull’Olympia, con super-G in programma alle 11.15. Fare la gara della vita e subito dopo prendersi un grande spavento. Emanuele Buzzi non dimenticherà facilmente questo sabato 19 gennaio a Wengen: così forte il carabiniere 24enne non era mai andato in carriera e il sesto posto finale in discesa conferma quanto i suoi compagni più grandi hanno sempre detto e cioè che il ragazzo ha talento e presto farà grandi risultati. Lo è già questo sulla Lauberhorn ed è davvero un peccato che non possa essere soltanto un ricordo piacevole: proprio dopo la linea del traguardo, Buzzi ha perso il controllo degli sci ed è caduto finendo contro i materassi, dov’è rimasto incastrato. La gara è stata interrotta in attesa dell’elicottero che ha trasportato l’azzurro all’ospedale di Interlaken per degli accertamenti che hanno evidenziato la frattura del piatto tibiale della gamba destra, la stessa che si infortunò nelle finali di Are dello scorso anno, anche se in quell’occasione si tratto’ di un edema osseo. Nei prossimi giorni verra’ sottoposto ad operazione chirurgica e sottoposto ad ulteriori accertamenti per verificare la stabilita’ dei legamenti. “Ho tagliato il traguardo che ero molto stanco – racconta Buzzi – e quando ho provato a frenare sono caduto sulla neve, mi sono ritrovato contro il materasso con la gamba in ipertensione e l’infortunio e’ dovuto a questo. Peccato, perche’ ero riuscito finalmente a mettere insieme tutto i pezzi del puzzle per ottenere un bel piazzamento”. Resta negli occhi la gara spettacolare di Buzzi, che è partito in sordina col il quattordicesimo tempo al primo intermedio e ha recuperato una posizione dopo l’altra, fino a chiudere in sesta piazza a soli 80 centesimi da Vincent Kriechmayr, il vincitore di oggi. È lui il numero uno degli azzurri, come non gli era successo neppure in occasione dei suoi due risultati migliori, il decimo posto di Garmisch e l’undicesimo di Kitzbühel nella passata stagione, quando era finito dietro Peter Fill. Stavolta Buzzi è davanti Christof Innerhofer e Dominik Paris, che pure non fanno una brutta gara. In particolare Inner, proprio come Buzzi, parte piano e finisce fortissimo e davanti alle telecamere esulta, anche se al suo arrivo è quarto e alla fine sarà nono a 1″06 da Kriechmayr. Dominik Paris, partito per primo, forse paga il fatto di non avere riferimenti e deve accontentarsi dell’undicesimo posto, che gli fa guadagnare punti, ma lo fa scivolare in quarta posizione nella classifica di specialità, subendo il sorpasso di Kriechmayr, e soprattutto lo allontana da Beat Feuz, oggi secondo al traguardo davanti al norvegese Kilde, e sempre più numero uno della discesa con 340 punti. Tra gli azzurri può essere soddisfatto anche Mattia Casse, 20esimo, mentre Matteo Marsaglia (34°) e Werner Heel (44°) finiscono fuori dai trenta. Domenica si chiude il programma di Wengen con lo slalom (prima manche ore 10.15, seconda ore 13.15, diretta tv Raisport ed Eurosport 2).