BIS BENNETT NELLA PIOGGIA, YATES RESTA IN MAGLIA ROSA

Sotto la bandiera a scacchi c’è ancora Sam Bennett. Doveva essere una tappa tranquilla quella fra Osimo e Imola, con tutte le premesse per un nuovo arrivo in volata. Ma pioggia e grandine sparigliano le carte e il 27enne corridore irlandese della Bora-Hansgrohe omaggia l’Autodromo Enzo e Dino Ferrari con un’accelerazione da Formula Uno che gli vale il secondo successo in questo Giro d’Italia. Succede tutto nella parte finale del circuito teatro di tante battaglie a 4 ruote ma anche della morte di un grandissimo come Ayrton Senna: Diego Ulissi cerca l’azione personale, Bentancur prima e Mohoric poi lo raggiungono e lo staccano, sognando uno sprint a due. Ma da dietro, a circa 300 metri dal traguardo, come un fulmine parte Bennett, che la volata la fa da solo andandosi a prendere la vittoria di giornata con Van Poppel e Bonifazio poco dietro. Assente ‘giustificato’ Elia Viviani, che resta comunque in maglia ciclamino. Giornata sfortunata per il corridore della Quick Step-Floors, rimasto nelle retrovie per colpa del maltempo, altro principale protagonista di una tappa che già al chilometro 2 veniva movimentata dall’attacco di cinque corridori – Marco Frapporti, Mirco Maestri, Manuel Senni, Jacopo Mosca e l’albanese Eugert Zhupa – il cui vantaggio ha sfondato anche il muro dei 4 minuti. Poi però i team dei velocisti avevano preso in mano la situazione per ricucire lo strappo, a partire della Bora-Hansgrohe di Bennett. Maestri e Mosca sono stati gli ultimi a resistere ma il plotone, causa maltempo, si era intanto spaccato in due, con Carapaz, Pozzovivo e Viviani fra i ritardatari. Della situazione, una volta neutralizzata la fuga di giornata, ha provato ad approfittare Tim Wellens, il cui tentativo anche stavolta non ha avuto fortuna. La salita che porta a Tre Monti ha spinto anche qualche uomo di classifica come Dennis a cercare l’allungo costringendo Yates a intervenire in prima persona per stoppare qualsiasi velleità, quindi l’azione di Ulissi che ha acceso il finale fino allo spunto di Bennett.

“Volevo ripagare il lavoro di tutta la squadra – racconta l’irlandese – Non sembrava così lunga questa volata, ero nella scia dei due attaccanti, mi aspettavo che la linea dell’arrivo fosse più vicina, ma a quel punto non potevo lasciarmi scappare questa occasione”. Bennett ammette di essere partito “presto, non sapevo quanto avrei tenuto ma ha funzionato. Questa vittoria è più bella della prima”, il riferimento al successo di Praia a Mare nella settima frazione. Tutto immutato nelle posizioni che contano in classifica generale dove Simon Yates si gode un altro giorno in maglia rosa: “Doveva essere una giornata semplice e invece è stata difficile. Il finale era complicato, ma sono stato davanti ed è andata bene”.
Domani altra chance per i velocisti con una frazione totalmente piatta, 180 chilometri fra Ferrara e Nervesa della Battaglia. Unica difficoltà – fatta eccezione ai numerosi attraversamenti cittadini dove è possibile (e consueto) incontrare rotatorie, spartitraffico e dossi rallentatori – il Gpm di quarta categoria sul Montello, a una trentina di chilometri dal traguardo.
(ITALPRESS).

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