Quella di sabato prossimo ad Udine contro la Finlandia “sarà una partita difficile, è una squadra nordica, tosta e rognosa. L’Italia ha sempre fatto fatica nella sua storia contro le squadre nordiche, quindi non sarà sicuramente facile. Ma siamo l’Italia, giochiamo in casa e dobbiamo continuare il nostro percorso di crescita. Faremo la partita, e a tutti i costi cercheremo di portare a casa la vittoria perché partire con il piede giusto è importante”. Cristiano Biraghi si candida a una maglia da titolare sabato alla Dacia Arena contro la Finlandia, primo impegno degli azzurri sulla strada verso Euro2020. “La nostra preparazione a queste partite – il riferimento anche al successivo impegno contro il Liechtenstein – è uguale a quella che abbiamo fatto per le gare giocate in precedenza e questo penso che sia una cosa importantissima, per noi non ci sono amichevoli. Quando indossiamo la maglia dell’Italia sono sempre delle ‘finali’. Poi è normale che queste sono partite dove si fa veramente sul serio e che ci devono permettere di arrivare ad Euro2020, quindi hanno un’importanza sulla carta maggiore”. “Siamo una squadra giovane ma ci sono anche giocatori esperti che fanno assolutamente comodo a questa Nazionale e che servono a trascinare i ragazzi giovani e a indirizzarli sulla retta via – ha proseguito Biraghi – Nelle partite in cui ho giocato anch’io non si è visto un divario fra noi e le altre squadre, anzi, abbiamo fatto delle partite importanti. Dobbiamo solo pensare ad andare avanti e a lavorare, abbiamo iniziato questo percorso con Mancini, che penso che sia l’allenatore ideale proprio per questo percorso, anche perché è stato bravo a riuscire ad adattare tutte le caratteristiche dei suoi calciatori al gioco della squadra. Ora arrivano le partite dove dobbiamo raccogliere i frutti di quel che abbiamo fatto fino ad adesso”. Biraghi è chiamato a raccogliere l’eredità di giocatori importanti che nel suo ruolo hanno fatto la ‘storia’ della maglia azzurra. “Gia’ indossare la maglia della Nazionale è un onore perché penso che rappresentare la propria nazione in uno sport così importante per il nostro Paese e’ una cosa stupenda – ha raccontato il giocatore di proprietà della Fiorentina – Ma devo onorarla ancora di piu’ perché l’hanno indossata grandi campioni, e devo solo imparare e cercare di prendere qualcosa da chi mi ha preceduto anche se è difficile arrivare a certi livelli”. Vedi campioni come Paolo Maldini e Antonio Cabrini, “che sono vere e proprie leggende del calcio italiano e mondiale. Penso però che negli ultimi anni sono migliorato tantissimo, so che miglioramenti ho fatto e ritengo di aver fatto un buon lavoro. So anche pero’ che posso migliorare ancora, come si puo’ fare a qualsiasi età”. Biraghi tornerà a giocare sabato in una città a cui è legato da un ricordo indelebile. “A Udine io ed i miei compagni della Fiorentina abbiamo passato un brutto momento, quando sentiamo la parola Udine il pensiero è quello – il riferimento alla morte di Astori – Purtroppo è una città dove abbiamo un ricordo negativo ma la vita va avanti, penso che è importante ricordare Davide continuando il percorso che aveva iniziato lui, non solo calcistico ma anche di vita. I valori che aveva lui mi sento di portarli avanti perché mi ha fatto crescere tanto”.
BIRAGHI “FINLANDIA OSTICA MA DOBBIAMO VINCERE”
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