Bip, Radoccia “La tecnologia sta cambiando il volto alle aziende”

MILANO (ITALPRESS) – Un incarico assunto a inizio 2025 e la necessità di andare incontro a un panorama delle consulenze aziendali sempre più tecnologico e innovativo: a presentare tale doppia declinazione è Stefania Radoccia, Law & Tax Managing Partner di Bip, intervistata da Claudio Brachino per Italpress Economy.

Tanti i temi affrontati, dall’urgenza di semplificazione delle procedure al rapporto tra consulenti e aziende fino al ruolo della donna in ambito dirigenziale. Il primo aspetto su cui si sofferma Radoccia è la mission di Bip, definita “una bellissima storia italiana: parliamo di una multinazionale nata in Italia da un gruppo di partner coraggiosi, che hanno lasciato Deloitte per fondare appunto Bip. L’anno scorso sono stati celebrati i vent’anni dalla fondazione e, partendo da zero, si è arrivati a un fatturato da oltre 700 milioni con una presenza in 14 paesi al mondo: io sono la fondatrice dello studio legale tributario di Bip, perché nel lanciare la nuova strategia si è deciso, oltre a internazionalizzarsi maggiormente, di aprirsi a competenze diverse tra cui la mia”.

Altro tema toccato è il ruolo che la tecnologia assume per le aziende: essa, spiega la Law & Tax Managing Partner di Bip, “sta cambiando volto alle aziende ed è necessario che chi fa una professione debba ibridarsi con la tecnologia: ci sono già corsi Legal Tech in università sia private che pubbliche, credo che in futuro nessuna professione potrà prescindere dall’aspetto tecnologico. Aiutare le aziende significa anche conoscere tutto ciò che succede nel panorama economico e cercare di interpretare le normative per favorire la crescita aziendale: il limite del panorama industriale italiano è sicuramente quello delle piccole dimensioni, ma c’è anche una difficoltà a realizzare il passaggio generazionale, a internazionalizzarsi e a favorire il cambiamento tecnologico. La professionalità nel gestire la crescita di un’azienda non sempre va di pari passo con l’imprenditorialità”.

Il legame tra consulenti e aziende, secondo Radoccia, “è diventato molto più forte durante il periodo Covid, perché eravamo tutti in qualche modo in trincea visto che quella è stata una forma di guerra anche sul piano economico: le aziende ci chiedevano costantemente come affrontare questa cosa e noi consulenti ne abbiamo aiutate tante a riprendersi e non fallire”. 

Sull’intelligenza artificiale la sua opinione è positiva: “Sto iniziando a utilizzarla anch’io, perché impatta sia sul mio lavoro che sulle aziende: l’innovazione va cavalcata, non evitata. Il mio settore è molto tradizionalista, ma presto verrà impattato fortemente dalle nuove tecnologie”.

Più delicato il capitolo sulla semplificazione: “L’aspetto più importante è la riduzione dei tempi dei processi, visto che in Italia per ottenere una sentenza ci vuole il triplo delle tempistiche rispetto agli altri paesi europei: sulle riforme il nostro paese si blocca sempre. Anche se negli investimenti siamo cresciuti c’è ancora una percentuale molto modesta nell’attrarre i fondi stranieri: questa è determinata da difficoltà nel recuperare crediti, dai tempi della giustizia e della burocrazia e soprattutto dal cuneo fiscale”.

Radoccia racconta poi la sua capacità di emergere professionalmente in un contesto non sempre favorevole per le donne: “Di ostacoli di genere ne ho trovati solo a inizio carriera, il numero di donne che fanno l’avvocato non era così elevato quando ho iniziato a farlo io; lavorando per multinazionali americane non ho avuto particolari problematiche di genere, mentre in Italia il numero di donne con incarichi dirigenziali è molto basso. Ho scelto Bip perché ho percepito una necessità di innovare il settore legale e fiscale: è un’azienda veloce, composta da tante persone giovani; per trasformare i servizi ci vuole un ambiente culturalmente adatto”. In chiusura un auspicio per il futuro: “Sto creando uno studio di avvocati e fiscalisti che spero diventi il più importante d’Italia”.

– foto Italpress –

(ITALPRESS).

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