Oltre settecentomila prestazioni pensionistiche erogate, riduzione del lavoro giovanile intellettuale e ridotto utilizzo di tecnologie da parte delle imprese. Questi i dati del bilancio 2017 dell’Inps Calabria, presentato nel corso di un incontro a Reggio Calabria dal direttore regionale Inps Calabria Diego De Felice, dal presidente Comitato regionale Inps Giuseppe Zito, dal direttore centrale Inps Vincenzo Caridi, dal presidente del Comitato indirizzo e vigilanza Inps Guglielmo Loy, alla presenza del vicesindaco di Reggio Calabria Armando Neri e dell’assessore regionale al lavoro Angela Robbe. Secondo il documento dell’istituto, lo scenario economico-sociale nella regione appare in miglioramento rispetto allo scorso anno, ma sono in calo o in crisi i fattori su cui dovrebbe fondarsi uno sviluppo durevole. I dati dell’Inps evidenziano che, in Calabria, la composizione produttiva è sostenuta in gran parte dalle micro-imprese, mentre la domanda di occupazione riguarda perlopiù personale con qualifiche basse e l’utilizzo di tecnologie è piuttosto ridotto. I laureati non trovano adeguata collocazione a causa di una domanda ferma al 13,9% contro il 22% su scala nazionale.
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Ne consegue un incremento del flusso migratorio di giovani in uscita dalla regione. Secondo le informazioni dell’Inps, i consumi risultano in crescita anche se in intensità inferiore rispetto al 2016 per quanto concerne i beni durevoli. Con l’eccezione dell’agricoltura, si ha un incremento dell’occupazione, dovuto soprattutto ad agevolazioni contributive ma si tratta di contratti a termine e apprendistato, mentre le assunzioni a tempo indeterminato risultano essere scese. Il direttore regionale dell’Inps Calabria, Diego De Felice, nella sua relazione ha spiegato che “non si tratta di dati statistici ma di informazioni reali che riguardano il trend annuale. Il lato positivo del 2017 – ha detto – è che il Pil regionale è risultato più alto rispetto al nazionale, con dei segnali positivi nonostante il reddito pro capite più basso. Le domande di disoccupazione – ha evidenziato – sono aumentate rispetto all’anno precedente mentre quelle di disoccupazione agricola sono leggermente inferiori. Inoltre, per quanto riguarda l’invalidità civile, in Calabria i risultati sono eccezionali perché i tempi di risposta, calcolati dalla presentazione della domanda alla consegna del verbale, sono passati da 180 a 45 giorni senza ulteriori spese. Il risultato negativo, invece, è il declino demografico della Calabria, con un saldo naturale negativo di circa il 4,5%. Il flusso migratorio dei giovani – ha detto De Felice – riguarda soprattutto il lavoro intellettuale e non manuale. Per interrompere questo circolo vizioso faccio appello alle forze politiche e sociali perché intervengano”.
Per Guglielmo Loy, presidente del comitato indirizzo e vigilanza Inps, “le prestazioni in Calabria sono più esposte ad ammortizzatori sociali, invalidità civile e pensioni sociali. Dobbiamo lanciare un allarme – ha detto Loy – perché i nuovi provvedimenti del governo sul pensionamento anticipato e sul reddito di cittadinanza fanno prevedere che affluiranno agli sportelli dell’istituto decine di migliaia di persone in Calabria e centinaia di migliaia a livello nazionale. Per questo l’Inps ha bisogno di un supporto straordinario”. “Il tema dei giovani che vanno via dalla Calabria – ha continuato Guglielmo Loy – è drammatico. La politica dovrebbe mostrare particolare grinta nel promuovere lo sviluppo attraendo gli investimenti”. L’assessore regionale al lavoro, Angela Robbe, ha poi annunciato: “come Regione mettiamo in campo una serie di strumenti per il lavoro”. “Sarà per questo necessario – ha detto Robbe – un confronto serio e serrato”
“In Calabria – ha aggiunto – abbiamo bisogno di stabilità delle politiche di welfare, in quanto si tratta di elementi strutturali. Questo lo possiamo fare attraverso l’attività di Regione e Inps. Oltre che di stabilità, nella nostra regione abbiamo bisogno anche di solidarietà che va intesa in senso intergenerazionale, in quanto elemento di raccordo di un tessuto sociale indebolito dal disagio lavorativo. Per questo – ha concluso Robbe – è importante lavorare insieme”.
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