Aperta in Campidoglio, presso la Sala della Protomoteca, la camera ardente allestita in omaggio al regista Bernardo Bertolucci, scomparso ieri all’età di 77 anni. “Bertolucci è rimasto fino all’ultimo fedele a se stesso”, queste le parole di Francesco Rutelli, ex sindaco di Roma, in ricordo del regista. “Stava preparando un film di cui era pronta la prima stesura della sceneggiatura non cessava mai di creare. Si può dire che Bertolucci è stato per milioni di italiani colui che ci ha avvicinati a una più alta e ricca considerazione della cultura e ci ha accompagnato nell’ansia verso la libertà e le diversità”.
Presente stamattina in Campidoglio anche Stefania Sandrelli: “Quando si perdono delle personalità degli artisti come Pier Paolo Pasolini , Ermanno Olmi e Bernardo Bertolucci, che lo si voglia o meno diventiamo tutti più poveri. E questo è il mio messaggio. I ricordi sono tanti e per me è stato un grande privilegio fare tanti film con lui. Ci siamo conosciuti da bambini quasi ed è stata una lunga collaborazione è una lunghissima amicizia. Ci siamo conosciuti nel ‘61 – ha poi ricordato l’attrice- durante Accattone, ma nel 64 l’ho conosciuto artisticamente in Moviola. Lui stava facendo un film, prima della rivoluzione è il padre di mia figli stava facendo le musiche per questo film, per cui ho avuto modo di conoscerlo meglio artisti amente anche se ci conoscevamo già. Ho avuto modo di apprezzarlo ancora di più e di conoscere la potenza delle sue immagini che tutto il mondo conosce”. La Sandrelli lo ha poi definito un “amico paterno, che mi ha teso una mano e mi ha fatto fare un percorso in avanti”, ricordando l’ultima volta in cui lo ha sentito “dopo l’estate, quando aveva cominciato a star male”.