BERNARDESCHI “EURO2020? GIUSTO SOGNARE IN GRANDE”

Ambizione. Deve essere questa la parola chiave del nuovo corso azzurro. La delusione mondiale appartiene ormai al passato e sotto la guida di Roberto Mancini l’Italia punta a qualificarsi a Euro2020 per tornare a recitare da protagonista. L’esordio è stato incoraggiante, con i successi con Finlandia e Liechtenstein, e davanti ci sono ora Grecia (8 giugno ad Atene) e Bosnia (11 giugno a Torino). “È giusto sognare in grande e porsi degli obiettivi ambiziosi – sottolinea da Coverciano Federico Bernardeschi – Vogliamo andare alla fase finale del prossimo Europeo e vincere la massima competizione continentale per Nazionali. L’anno prossimo avremo un anno di esperienza in più alle spalle e dovremo arrivare pronti per giocarci al meglio Euro 2020”. I presupposti, a detta del centrocampista bianconero, ci sono tutti. “Questo è un gruppo straordinario ed è amalgamato benissimo, perché combina giocatori di esperienza con giovani di grande talento. Credo si possa essere tutti d’accordo nell’affermare che questa Italia sia la Nazionale a cui aspiravamo da tempo, perché è piena di calciatori dalle ottime capacità e soprattutto è formata da ‘uomini’. Il ct Mancini ha lavorato egregiamente sin da subito per creare questa combinazione, lanciando e mantenendo i ragazzi più giovani nel gruppo”. Bernardeschi ormai è un veterano nonostante la giovane età e fa della duttilità uno dei suoi punti di forza. “Nel calcio moderno penso che un giocatore debba sapersi adattare e poter ricoprire così più ruoli. Non importa se uno sia schierato più centrale, più avanti o più indietro: è fondamentale che ci sia corsa, qualità e atleticità nella prestazione del calciatore. Bisogna mettersi a disposizione dell’allenatore e dare il meglio per il bene della squadra, poi è ovvio che ci sarà sempre un ruolo in cui il giocatore riesca ad esprimere il proprio potenziale al meglio. Giocare vicino alla porta facilita senza dubbio la possibilità di realizzare più reti nell’arco di una stagione, anche perché partendo da più dietro e dovendo coprire più metri di campo accade più spesso di arrivare meno lucidi al momento della finalizzazione: su quest’ultimo punto voglio migliorarmi”. Bernardeschi, che ha fatto anche il suo personale in bocca al lupo alle azzurre che fra una settimana debutteranno al Mondiale (“tutti noi tifiamo per loro e le seguiremo con grande attenzione”), è tornato poi sulla finale di Champions giocata ieri sera a Madrid fra Liverpool e Tottenham, una finale che era fra gli obiettivi della sua Juventus. “Un po’ di sofferenza nel guardare la partita c’era ma è la Champions, è il calcio e bisogna andare avanti e pensare al presente e all’immediato futuro”. “Il prossimo anno inizierà una stagione in cui riproveremo a vincere tutto, quest’anno è andata così ma la Champions è questione di sfumature, abbiamo visto quanto è stata strana quest’anno”. Ma chi guiderà la Juve nella prossima stagione ancora non si sa, l’unica certezza è che in panchina non siederà Allegri. “Il mister va celebrato come merita: vincere così tanto in tutti questi anni non è facile – lo esalta Bernardeschi – Ogni tecnico ha le sue idee di gioco e le sue caratteristiche e le sue hanno portato la Juve a vincere. Un allenatore può piacere o non piacere ma quello che conta è vincere e lui lo ha sempre fatto, ha dalla sua parte i risultati e va solo applaudito. Mi ha aiutato molto in questi anni e lo ringrazio, ha fatto la storia della Juve e bisogna dargli merito”. Sull’identikit del successore, l’ex viola preferisce non esprimersi. “C’è una società molto seria con dirigenti appassionati di calcio e molto intelligenti, che sono da anni in questo settore. Sceglieranno loro e sono sicuro che il prossimo allenatore sarà un allenatore da Juventus”.

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