ROMA (ITALPRESS) – “Hilton è sempre alla ricerca di nuove occasioni. Stiamo parlando di una catena con quasi 7.800 hotel nel mondo, ma anche con 22 brand, perchè Hilton ha dei brand che fanno parte del suo portafoglio. Inoltre, ci sono più di 3.500 alberghi pronti a essere aperti in tutto il mondo per continuare a dare la tradizione Hilton”. Lo ha detto in un’intervista all’Italpress Paolo Bellè, general manager di Hilton Roma Eur La Lama e Hilton Roma Airport, due proprietà nella Capitale della nota catena alberghiera internazionale. “La crescita nel 2023 è stata naturalmente molto forte rispetto all’anno precedente che era stato ancora di transizione dell’uscita dal momento che abbiamo passato tutti insieme – ha spiegato in riferimento al Covid e a un 2023 in cui sono invece tornate ad aumentare le prenotazioni digitali sui vari siti specializzati fino al +170% – C’è stata anche una grandissima crescita, oltre che su Booking, Expedia e tutti gli altri motori di ricerca, anche sui nostri siti diretti, perchè in realtà le persone avevano più soldi da spendere, visto che da qualche anno non si viaggiava. Durante il periodo grigio che abbiamo passato, sapevamo che negli Stati Uniti l’Italia era sempre la numero uno delle mete ricercate sul web – ha ricordato – Le persone navigavano alla ricerca di una vacanza in Italia anche più rispetto ai Caraibi”.
“Gli americani sono i clienti più affezionati all’Italia – ha sottolineato Bellè – Tra l’altro, abbiamo notato quest’anno che, se prima il cliente americano standard aveva superato i 30 anni, ultimamente ora è un cliente a 360 gradi, di qualsiasi tipo e di qualsiasi stato: c’è proprio voglia di Europa e soprattutto d’Italia”. E sulle tecnologie offerte da Hilton nell’ambito dell’hotellerie: “Hilton è stato il primo a inventare il digital check-in e il digital key, rispettivamente la possibilità di registrarsi e di scegliere la camera direttamente dal nostro smartphone e la possibilità di aprire la camera non passando dal ricevimento per prendere la chiave, ma facendo tutto in maniera digitale – ha ricordato – Le evoluzioni sono molte, anche se in Italia c’è qualche limite, perchè dobbiamo comunque registrare il documento, cosa che invece negli aeroporti è stata pian piano bypassata”.
Infine, sull’annoso tema della tassa di soggiorno: “Il turista tendenzialmente è abituato alla tassa di soggiorno nelle più importanti città: anche se qualcuna sta mollando, queste sono prese in considerazione – ha riconosciuto – C’è una buona notizia: il Comune di Roma ha da poco deliberato un ritorno sul costo della city tax agli imprenditori, perchè comunque essendo pagata con carta di credito c’era addirittura una perdita, invece adesso una percentuale pari all’1.8% sarà di rientro – ha aggiunto – Ci tengo a riconoscere questo al comune di Roma. C’è anche un piano nazionale per poter applicare la tassa di soggiorno in percentuale – ha concluso – Un ‘cap’ che forse potrebbe essere più giusto”.
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