“Ci aspettavamo onestamente un’operazione più coraggiosa: si poteva, si doveva osare di più”. Lo afferma la ministra delle Politiche Agricole, Teresa Bellanova, in un’intervista al quotidiano La Repubblica in merito alle misure annunciate dal premier Giuseppe Conte sulla fase 2 dell’emergenza coronavirus.
“Con tutto il rispetto per la comunità scientifica, pensiamo che la politica debba assumersi maggiori responsabilità – spiega la ministra -. Partiamo da un punto fermo, che forse sta sfuggendo: qui fino a quando non ci sarà il vaccino la situazione non cambierà di molto. E la strada non è continuare a chiudere ma saper convivere col virus. Se il punto è la distanza sociale e i dispositivi di sicurezza, allora bisognerà lavorare su quelli: garantire una nuova organizzazione del lavoro in sicurezza, nuove modalità per il trasporto pubblico. Ma non si può continuare a bloccare il sistema produttivo”.
“Ogni giorno di chiusura comporta una perdita di competitività per il sistema Paese – sottolinea la capodelegazione di Italia Viva nel Governo -. Molte aziende rischiano di non riaprire e altre di farlo con meno dipendenti. Quelle che operano nell’export stanno già perdendo quote di produzione, a vantaggio di altre all’estero. Prolungare la chiusura aumenta il danno”.
“Dalle scelte di oggi si determina l’assetto della società italiana dei prossimi anni. Non stiamo facendo la guerriglia al governo, come qualcuno dice. Stiamo dando il nostro contributo con grande lealtà – aggiunge Bellanova -. Capiamo che tenere chiuso sia la cosa più semplice. Ma corriamo il rischio di costruire una società in piena depressione, non solo economica ma anche psicologica. Non possiamo permettercelo. Diamo più fiducia agli italiani, hanno mostrato di meritarla”.
(ITALPRESS).
Bellanova “Poco coraggio per la fase 2, aziende a rischio”
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