BATTAGLIN TORNA A SORRIDERE A SANTA NINFA

Enrico Battaglin ha un feeling particolare con il Giro d’Italia. Quattro centri in carriera, tre dei quali ottenuti proprio sulle strade della corsa Rcs: a Serra San Bruno nel 2013, al Santuario di Oropa nel 2014 e, nel 2018, a Santa Ninfa, nella Valle del Belice, devastata nel 1968 da un violento terremoto. Il 27enne vicentino della LottoNL-Jumbo, già terzo ieri, stavolta non ha fallito l’obiettivo, tornando ad alzare le braccia al cielo dopo quattro anni. La sua condizione, eccelsa, gli permette di superare il siciliano Giovanni Visconti (Bahrain-Merida), che fino a poco prima si era speso per far rientrare il capitano Domenico Pozzovivo, ed il portoghese Jose’ Goncalves (Katusha-Alpecin). “L’ultima volta avevo vinto al Giro quattro anni anni fa, poi mi sono mancati i risultati – le parole del corridore di Marostica – Quest’anno ho ritrovato continuita’ e sono venuto qui con una buona gamba. Con una tappa fac-simile a quella di ieri non potevo non riprovarci, sono molto contento”. Deluso ma non troppo Visconti: “Purtroppo me ne vado da qui con un po’ di rammarico. Ho sprecato energie dove dovevo risparmiarle, ma per una buona causa. Pozzovivo sta andando forte, ci trasmette fiducia e siamo rimasti dietro per aiutarlo dopo una caduta. Non credevo di riuscire a restare agganciato agli ultimi chilometri, nel finale ci ho provato ed ho visto che dietro c’era un vuoto ma anche un grande Battaglin, che merita piu’ di me la vittoria. Il bicchiere e’ mezzo pieno”. In maglia rosa resta ancora l’australiano della Bmc, Rohan Dennis: “Oggi e’ stata una bella giornata in sella, con un ritmo piuttosto lento a causa del vento contrario. Ho sentito un po’ di stress nel finale ma sono felice di essere in ancora in testa alla classifica”. La partenza della tappa è ritardata per l’incidente che ha coinvolto un motociclista, travolto da un’auto che ha forzato il blocco di sicurezza. Al pronti e via c’è subito la fuga, composta dal campione d’Irlanda Ryan Mullen e dal lussemburghese Laurent Didier, entrambi della Trek Segafredo, dal veneto Andrea Vendrame (Androni-Sidermec) e dall’albanese Eugert Zhupa (Wilier Triestina-Selle Italia). Il poker di battistrada va avanti compatto almeno fino a quando Vendrame non decide di tentare la fortuna solitaria: una grande azione, che termina a 3.200 metri dall’epilogo. Prima, da registrare un’altra caduta per la maglia bianca, il tedesco Maximilian Schachmann, che fa attardare anche Pozzovivo, per il quale si spendono sia Boaro che Visconti. Lo scalatore lucano non ci mette molto a rientrare, mentre quando finisce a terra il colombiano Lopez nessuno dell’Astana lo ‘rimorchia’, tanto che alla fine dovrà pagare un bel gap. Spettacolare il finale, con la prima rasoiata di Diego Ulissi, a cui risponde Pozzovivo. E, ovviamente, anche Battaglin, che apre il gas e mette tutti alle sue spalle. Domani, terzo ed ultimo appuntamento siciliano con la sesta tappa, la Caltanissetta-Etna di 164 chilometri con il primo arrivo in salita dalla corsa Rcs. Come le due frazioni precedenti, è molto mossa altimetricamente e caratterizzata da un ininterrotto susseguirsi di curve per i primi 120 chilometri. Dopo l’abitato di Paternò inizia la lunga salita finale che porta all’Osservatorio Astrofisico dell’Etna, rampa inedita per il Giro d’Italia, con pendenze che, nei 15 Km dall’abitato di Ragalna, toccano anche il 16%. Toccherà dunque agli scalatori darsi da fare in una tappa che potrebbe dare un primo scossone serio alla classifica generale.
(ITALPRESS).

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