BANKITALIA RIVEDE AL RIBASSO STIME CRESCITA

“Nell’area dell’euro la crescita si è indebolita; in novembre la produzione industriale è diminuita significativamente in Germania, in Francia e in Italia. L’inflazione, pur restando su valori ampiamente positivi, è scesa per effetto del rallentamento dei prezzi dei beni energetici. Il Consiglio direttivo della BCE ha ribadito l’intenzione di mantenere un significativo stimolo monetario per un periodo prolungato”. È quanto si legge nel Bollettino Economico della Banca d’Italia, che per il nostro Paese spiega: “La proiezione centrale della crescita del PIL è pari allo 0,6 per cento nel 2019 e allo 0,9 e all’1 per cento nel 2020 e nel 2021, rispettivamente; la dispersione della distribuzione di probabilità attorno a questi valori è nelle attuali condizioni particolarmente ampia”.

“In Italia, dopo che la crescita si era interrotta nel terzo trimestre, gli indicatori congiunturali disponibili suggeriscono che l’attività potrebbe essere ancora diminuita nel quarto – prosegue il Bollettino -. All’indebolimento dei mesi estivi ha contribuito la riduzione della domanda interna, in particolare degli investimenti e, in misura minore, della spesa delle famiglie”.

“Secondo il consueto sondaggio congiunturale condotto dalla Banca d’Italia in collaborazione con Il Sole 24 Ore, nel 2019 i piani di investimento delle imprese dell’industria e dei servizi sarebbero più contenuti a seguito sia dell’incertezza politica ed economica sia delle tensioni commerciali. L’andamento delle esportazioni italiane è risultato ancora favorevole nella secon da metà dell’anno; il rallentamento del commercio globale ha però influenzato le valutazioni prospettiche delle imprese sugli ordinativi esteri – spiega ancora Bankitalia -. Resta ampiamente positivo il saldo di conto corrente; continua a migliorare la posizione debitoria netta sull’estero del Paese, che si è ridotta alla fine di set tembre a poco più del 3 per cento del PIL. Nel trimestre estivo sono aumentate le ore lavorate mentre il numero di occupati è lievemente diminuito; secondo i primi dati disponibili, in autunno l’occupazione sarebbe rimasta sostanzialmente stazionaria. È proseguito l’incremento delle retribuzioni contrattuali in tutti i comparti”.

 

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