Autentiche rocce. Non solo la classe e il talento, quel che rende micidiale il mix delle azzurre è la forza mentale ed è probabilmente questo ingrediente che ha spedito le ragazze terribili di Davide Mazzanti in finale al Mondiale giapponese. I due match point falliti e il vantaggio accumulato e poi sprecato nel quarto set e sul 2-1, poteva abbattere chiunque, non Egonu e compagne che non si sono disunite, hanno continuato a lottare su ogni palla e alla fine hanno domato le cinesi, anche loro instancabili e mai dome. Grandissima l’Italvolley che si è imposta per 3-2 (25-18, 21-25, 25-16, 29-31, 17-15) nella semifinale del Campionato del Mondo e si è guadagnata l’accesso alla gara che domani (ore 12.40 diretta su Raidue) assegnerà la medaglia d’Oro. Nella finale iridata le ragazze di Davide Mazzanti affronteranno le campionesse europee della Serbia, oggi vincitrici 3-1 sull’Olanda. Per la nazionale tricolore quella di domani rappresenterà la seconda finale iridata della propria storia, la prima risale al 2002 quando le azzurre guidate da Bonitta salirono sul tetto del mondo. A distanza di quattro anni, inoltre, l’Italia si è presa la rivincita sulla Cina, che nel 2014 a Milano sbarrò la strada in semifinale alle azzurre.
Per superare la formazione che negli ultimi anni ha dominato la scena mondiale, la nazionale italiana si è dovuta aggrappare oltre alle doti tecniche anche al grande cuore di questo gruppo.
Dopo un primo set praticamente perfetto, nel secondo le campionesse olimpiche di Rio 2016 hanno reagito, riportando le cose in parità. Nel terzo Egonu e compagne sono tornate nuovamente padrone del campo, ma l’inerzia si è spostata ancora nella quarta frazione. L’Italia ha sprecato due match-ball e dopo aver annullato diversi set point ha dovuto cedere ai vantaggi, dopo una serie di scambi interminabili. Non da meno è stato il tie-break, le due squadre esauste hanno continuato a darsi battaglia sino alla fine. Le azzurra avanti 14-12, sono state rimontate 14-14, poi la Cina ha annullato il terzo match-ball del set, ma su quello successivo è dovuta capitolare (17-15). Al fischio finale in casa azzurra è scoppiata la festa, alla stanchezza è subentrata la gioia per una finale strameritata: nel torneo le azzurre anno ottenuto 11 successi e 1 sola sconfitta, proprio contro quella Serbia che domani contenderà il titolo di campionesse del mondo alle ragazze di Mazzanti. A Nagoya finì 3-1 per le campionesse europee, ma era una partita tra due squadre già sicure del pass per la semifinale. Domani sarà diverso.
Nella vittoria di oggi contro la Cina emergono i 45 punti di Paola Egonu che così ha ritoccato il record assoluto di punti messi a segno in una gara con la maglia azzurra. Il precedente apparteneva sempre all’opposto azzurro: 39 lo scorso anno contro la Russia nel Grand Prix. Dietro a Egonu ci sono i 23 punti realizzati da Myriam Sylla e i 12 di Anna Danesi (con 3 muri). Meritano una citazione tutte le azzurre, però, perché a partire da Lucia Bosetti con la sua sapienza tattica, passando per Monica De Gennaro straordinaria in difesa, e la leadership di Cristina Chirichella, sino alla lucida regia di Ofelia Malinov, tutta la squadra è stata determinante nella splendida vittoria di oggi.
(ITALPRESS).
AZZURRE IN FINALE CONTRO LA SERBIA, BATTUTA LA CINA
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