ROMA (ITALPRESS) – Rien Schuurhuis ha appena finito di pedalare, ieri, sul percorso degli Europei di ciclismo, lungo le strade storiche delle Fiandre, che già punta al nuovo traguardo, ovvero i Mondiali, che si svolgeranno a Zurigo domenica 29 settembre. Con Athletica Vaticana sarà impegnata anche in una “gara di solidarietà e inclusione” con coloro che vivono per strada – poveri, tossicodipendenti, prostitute – e fanno riferimento alla comunità “Incontro” fondata da suor Arianne.
Zurigo sarà una nuova tappa della preghiera sportiva per la pace in Europa che Athletica Vaticana sta proponendo, in particolare nelle manifestazioni internazionali, fin dall’inizio della guerra in Ucraina. Nella consapevolezza che, come suggerisce Papa Francesco, lo sport può essere esperienza di fraternità, proprio per il suo linguaggio popolare, e anche originale canale diplomatico.
Per gli Europei in Belgio la preghiera per la pace è stata rilanciata durante la celebrazione della messa ad Hasselt, sabato 14 settembre, con il vescovo Patrick Hoogmartens. Significativo l’incontro di Athletica Vaticana con la comunità cattolica della città fiamminga: in modo particolare con le persone più fragili che vivono in povertà o con disabilità. E ai Campionati Europei una gara è stata proprio riservata a atlete e atleti con disabilità intellettiva e relazionale, nell’ambito di Special Olympics. Parlando della corsa vera e propria, la vittoria è andata al belga Tim Merlier (31 anni). Schuurhuis è partito in testa e ha tenuto le ruote dei migliori fino a quando, a circa 60 chilometri dal traguardo, sono entrati in scena i due ciclisti più forti: l’olandese Mathieu Van der Poel e il danese Mads Pedersen.
“La gara è iniziata subito molto veloce e, se anche le mie gambe giravano bene, ho capito che, visto pure il tipo di percorso, sarebbe stato difficile entrare in una fuga”, ha detto il ciclista di Athletica Vaticana. Già al via, infatti, “Francia, Olanda, Belgio, Italia e Danimarca hanno subito schierato le loro squadre, compatte, nelle prime posizioni del gruppo. “Soprattutto nei tratti di pavè era molto complicato farsi strada per chi, come me, non aveva il sostegno di compagni di squadra”, ha aggiunto Schuurhuis.
“Lo stile di Athletica Vaticana è quello di una fraterna comunità sportiva. Non mancano mai i consigli di Valerio e Emiliano prima e dopo la gara. E lungo il percorso Simone e Rino – due compagni di squadra, o meglio due amici – erano sempre pronti per passarmi i rifornimenti e le borracce di acqua fresca e per un incitamento urlato con il cuore. Poi vedere mia moglie e i miei due figli mi ha dato una carica straordinaria”, ha concluso il ciclista della “squadra del Papa”.
– foto Athletica Vaticana –
(ITALPRESS).
Athletica Vaticana dagli Europei ai Mondiali di ciclismo
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