Assegno di mantenimento, tutte le informazioni

assegno di mantenimento

Assegno di mantenimento: la normativa, quando spetta, su cosa si basa il calcolo e tutte le informazioni su separazione e divorzio. Dal divorzio consensuale a quello contenzioso. 

L’assegno di mantenimento può essere frutto della volontà del Giudice in caso di divorzio contenzioso, oppure scelto liberamente dai coniugi in caso di divorzio consensuale o  assistito. La presenza e l’entità dell’assegno di mantenimento sono stabiliti in sede di separazione dei coniugi. L’assegno di mantenimento consiste nel versamento di una somma di denaro (che può essere modificata nel tempo) a beneficio del coniuge economicamente debole o avente figli nati dal matrimonio. 

La normativa di riferimento per l’assegno di mantenimento è il d.lgs 154/2013.

 

Assegno di mantenimento, quando spetta

L’assegno di mantenimento diventa un diritto del coniuge economicamente debole quando si verificano alcune circostanze, nello specifico:

 

  • – nella domanda di separazione il coniuge economicamente debole ne fa richiesta.
  • – Al coniuge che richiede il mantenimento non deve essere addebitata la separazione.
  • – Il coniuge che richiede l’assegno di mantenimento deve essere economicamente debole cioè non avere “adeguati redditi propri”.
  • – Il coniuge che deve versare l’assegno di mantenimento deve disporre di mezzi economici idonei.

 

In caso di separazione, il coniuge economicamente favorito dovrà provvedere al mantenimento materiale non solo del coniuge economicamente debole ma anche dei figli. E’ per questo che è importante distinguere l’assegno di mantenimento a favore del coniuge da quello a favore dei figli, quindi, in molte situazioni, il coniuge con adeguati redditi propri, dovrà elargire un doppio assegno di mantenimento:

  1. un assegno di mantenimento a favore dei figli
  2. 
un assegno di mantenimento a favore del coniuge

Oltre a chiarire la differenza tra assegno di mantenimento per coniuge e quello per i figli, è necessario fare luce su quando si versano gli alimenti.

Tra le circostanze necessarie a ottenere l’assegno di mantenimento abbiamo chiarito che la richiesta di separazione non deve partire da chi richiede il mantenimento. Se chi richiede il divorzio è il coniuge economicamente debole, questo potrà ambire al versamento degli alimenti, cioè potrà ricevere periodicamente una somma di denaro nei limiti dei bisogni necessari a garantirgli il suo sostentamento. 

Al contrario, l’assegno di mantenimento tiene conto del reddito del coniuge economicamente più forte e del tenore di vita abituale del coniuge economicamente debole. Come è chiaro, il calcolo dell’assegno di mantenimento non è facile da portare a termine.

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Assegno di mantenimento ai figli minorenni

Dopo aver parlato dell’assegno di mantenimento al coniuge, passiamo all’obbligo che ha ciascun genitore nel mantenimento dei figli. Anche in questo caso, il calcolo dell’assegno di mantenimento ai figli si fa in proporzione al reddito. Per il calcolo dell’ammontare dell’assegno di mantenimento dovuto per i figli è necessario considerare:

 

  • le esigenze del figlio
  • tenore di vita del minore durante la convivenza dei genitori
  • affidamento del figlio (permanenza presso ciascun genitore)
  • reddito di entrambi i genitori
  • valenza economica dei compiti domestici e di cura assunti da ciascun genitore

 

L’assegno di mantenimento ai figli è dovuto anche in caso di affidamento condiviso. 

 

Assegno di mantenimento ai figli maggiorenni

Questa volta la normativa di riferimento è l’art. 155-quinquies del Codice Civile che prevede: qualora la coppia abbia figli maggiorenni non economicamente autosufficiente, il giudice potrebbe ugualmente disporre il pagamento di un assegno periodico atto al mantenimento dei figli maggiorenni. In caso di figli maggiorenni disabili o portatori di handicap si applica la normativa prevista per l’assegno di mantenimento dovuto ai figli minorenni. La normativa appena citata è ribadita dal d.lgs 154/2013 che ribadisce il potere del giudice di valutare le circostanza e obbligare uno dei coniugi a versare l’assegno di mantenimento ai figli anche in caso che abbiano raggiunto la maggiore età.

 

Divorzio e assegno di mantenimento in sede di dichiarazione dei redditi

In caso di divorzio, in sede di dichiarazione dei redditi, si fa confusione tra assegno di mantenimento del coniuge separato e l’assegno di mantenimento dei figli.

Chiariamo subito che, l’assegno di mantenimento del coniuge separato o divorziato è deducibile dal reddito imponibile del coniuge che lo versa mentre costituisce reddito imponibile per chi lo percepisce. Al contrario, l’assegno per il mantenimento dei figli non è deducibile dal reddito di chi lo paga e non costituisce reddito imponibile per il coniuge che lo incassa.

 

Divorzio consensuale e assegno di mantenimento

Dall’Agosto 2014, con l’introduzione del cosiddetto Divorzio breve, è stata definitivamente sancita la possibilità di separarsi senza l’ausilio di un legale. La separazione senza avvocato, per legge, è consentita quando i due coniugi sono d’accordo sia sul divorziare sia sulle condizioni (per patrimonio comune, uso dell’abitazione, assegno di mantenimento, ecc.). Dalla separazione, in caso di divorzio consensuale, i tempi di attesa per lo scioglimento del vincolo matrimoniale è di soli sei mesi. Per maggiori informazioni vi rimandiamo alla pagina: Separazione consensuale senza avvocato.