Gli assegni familiari rappresentano dei supporti economici per le famiglie di lavoratori dipendenti o pensionati, calcolati sulla base del numero dei componenti del nucleo familiare stesso e dal reddito complessivo.
Per tutti i gli interessati risulterà utile sapere che l’INPS ha aggiornato (come ogni anno) gli importi degli assegni familiari, per il periodo intercorrente tra il 1 luglio 2018 e il 30 giugno 2019. Cerchiamo allora di comprendere a chi spettano gli assegni familiari, o assegni al nucleo familiare (ANF), a quanto ammontano gli importi in vigore e come richiederli.
A chi spettano gli assegni familiari: requisiti
Stando a quanto previsto dalla legge, ha diritto all’assegno familiare il nucleo familiare che è composto da:
- richiedente lavoratore o titolare di pensione
- coniuge / parte di unione civile, non legalmente ed effettivamente separato, o sciolto da unione civile, anche se non convivente, o che non ha abbandonato la famiglia
- figli ed equiparati di età inferiore a 18 anni, conviventi o meno
- figli ed equiparati maggiorenni inabili, purché non coniugati
- figli ed equiparati, studenti o apprendisti, di età superiore ai 18 anni e inferiore ai 21 anni, purché facenti parte di “nuclei numerosi”, con almeno quattro figli tutti di età inferiore ai 26 anni
- nipoti in linea retta di età inferiore a 18 anni e viventi a carico dell’ascendente.
Nel caso in cui il nucleo familiare sia in possesso dei requisiti di cui sopra, l’assegno familiare spetterà al richiedente:
- lavoratore dipendente
- lavoratore dipendente agricolo
- lavoratore domestico
- lavoratore iscritto alla Gestione Separata
- titolare di pensione a carico del Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti, dei fondi speciali ed ex ENPALS
- titolare di prestazione previdenziale
- lavoratore titolare di altre situazioni di pagamento diretto.
Importo degli assegni familiari 2018/2019
Come abbiamo già anticipato poche righe fa, l’importo degli assegni familiari non è “uguale per tutti”, ma dipende dalla tipologia del nucleo familiare, dal numero dei componenti e al reddito complessivo. Inoltre, ogni anno l’INPS provvede a rivedere gli importi degli assegni familiari, per un periodo intercorrente tra il 1 luglio e il 30 giugno dell’anno seguente.
Si tenga solo conto, ai fini di una migliore analisi del documento, che per il conteggio dell’assegno familiare di competenza bisognerà considerare i redditi dell’anno solare precedente il 1 luglio di ogni anno, e che la validità ha fine il 30 giugno dell’anno successivo.
Come richiedere gli assegni familiari
Richiedere gli assegni familiari è molto semplice. È infatti sufficiente presentare la domanda in riferimento all’anno per cui si ritiene di avere diritto della prestazione: tutte le eventuali variazioni nel reddito e/o nella composizione del nucleo familiare devono essere comunicate all’INPS entro e non oltre 30 giorni dalla decorrenza dei cambiamenti.
Chiarito ciò, modello e iter variano leggermente a seconda dello status del richiedente. I lavoratori dipendenti dovranno infatti presentare la domanda al proprio datore di lavoro utilizzando il modello ANF/DIP (Codice SR16).
Una volta elaborata la richiesta, il datore di lavoro dovrà corrispondere l’assegno familiare durante il periodo di lavoro prestato: nel caso in cui la richiesta di assegni familiari sia inoltrata dopo il termine del periodo di lavoro, è ammessa a patto che non si ecceda il termine di prescrizione pari a cinque anni.
Se il richiedente è invece un addetto ai servizi domestici, un operaio agricolo dipendente a tempo determinato, un lavoratore iscritto alla gestione separata o un titolare di altre prestazioni previdenziali, la domanda va presentata online sul sito dell’INPS. Se non si dispone di connessione a Internet o si ritiene di non essere in grado di provvedere autonomamente all’inoltro, ci si può far aiutare dal Contact center dell’INPS al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 da rete mobile. Si può altresì ricorrere al servizio fornito dagli enti di patronato e i vari intermediari abilitati.
Calcolo reddito per richiesta assegni familiari
Il sito internet dell’INPS rammenta come i redditi del nucleo familiare utili per poter effettuare il calcolo degli assegni familiari sono quelli che risultano essere assoggettabili all’IRPEF, al lordo delle detrazioni d’imposta, degli oneri deducibili e delle ritenute erariali.
Dunque, sono da indicare non solamente i redditi da lavoro, quanto anche i redditi esenti da imposta o soggetti alla ritenuta alla fonte a titolo di imposta o imposta sostitutiva (se superiori complessivamente a 1.032,91 euro). Per quanto concerne la competenza temporale, devono essere considerati i redditi prodotti nell’anno solare precedente il 1 luglio di ogni anno e che hanno valore fino al 30 giugno dell’anno successivo.
Ne deriva che se il lavoratore vuole avanzare una domanda di assegno per il nucleo familiare che riguarda periodi compresi nel primo semestre, ovvero da gennaio a giugno, i redditi da dichiarare sono quelli conseguiti due anni prima. Nel caso in cui la domanda di assegni familiari riguardi periodi compresi nel secondo semestre, da luglio a dicembre, i redditi da dichiarare sono quelli conseguiti nell’anno precedente.
È ancora il sito internet dell’INPS a specificare che – di contro – non devono essere tenuti in considerazione i seguenti introiti:
- Trattamenti di Fine Rapporto (TFR) e anticipazioni sui TFR
- trattamenti di famiglia dovuti per legge
- rendite vitalizie erogate dall’INAIL, pensioni di guerra e pensioni tabellari ai militari di leva vittime di infortunio
- indennità di accompagnamento agli invalidi civili, ai ciechi civili assoluti, ai minori invalidi che non possono camminare e ai pensionati di inabilità
- indennità di comunicazione per sordi e le indennità speciali per i ciechi parziali
- indennizzi per danni irreversibili da vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazioni di emoderivati
- arretrati di cassa integrazione riferiti ad anni precedenti quello di erogazione
- indennità di trasferta per la parte non assoggettabile a imposizione fiscale
- assegni di mantenimento percepiti dal coniuge legalmente separato a carico del/della richiedente e destinati al mantenimento dei figli.
È inoltre necessario che il reddito complessivo del nucleo familiare sia composto per almeno il 70% da reddito derivante da lavoro dipendente e assimilato.
Per approfondimento leggi pure “Come richiedere gli arretrati degli assegni familiari“