Artemisia, nuovo spazio a Bari nella villa confiscata al boss

ROMA (ITALPRESS) – In una villa confiscata nella zona Santo Spirito di Bari sono stati realizzati un b&b con american bar, bistrò e spazio per eventi. La struttura, inoltre, ospita 6 ragazzi migranti in regime residenziale o semi residenziale, che frequentano un’academy di formazione turistica per essere inseriti nello svolgimento delle varie mansioni di cui la villa necessita in base alle inclinazioni personali.
Il progetto è stato sostenuto dalla Fondazione CON IL SUD nel 2013, ma a causa di tanta burocrazia e una lunga ristrutturazione, la struttura è stata inaugurata solo lo scorso novembre alla presenza della ministra Lamorgese. E’ un ottimo esempio di un proficuo incontro tra sociale ed economia. La struttura, infatti, ospita 6 ragazzi migranti in regime residenziale o semi residenziale, che frequentano un’academy di formazione turistica per essere inseriti nello svolgimento delle varie mansioni di cui la villa necessita in base alle inclinazioni di ciascuno. Negli scorsi mesi estivi, la struttura si è affermata ed ha registrato il pienone. In vista dell’inverno, hanno già l’agenda piena tra matrimoni, cresime ed ospitalità per tante persone che arrivano a Bari per lavoro e la scelgono per la vicinanza con l’aeroporto.
Ce lo illustra il presidente della Cooperativa Sociale CAPS, Marcello Signorile
Come è nato il progetto?
Artemisia nasce sulle ‘cenerì di quella che è stata a tutti gli effetti la lussuosa fortezza di un boss mafioso appartenente al Clan Lazzarotto: oltre 1500 mq tra immobili e terreni, rivisitazione di una villa ottocentesca adibita a centro operativo della criminalità pugliese dedita al traffico internazionale di stupefacenti. Dopo il sequestro negli anni Novanta la Cooperativa Sociale C.A.P.S. (Centro Aiuto Psico-Sociale) ne chiede l’assegnazione per destinarlo a una nuova funzione sociale sul territorio. Nel 2001 C.A.P.S. ottiene l’assegnazione del bene: si tratta di un passo importante nella lotta alla criminalità perchè la villa è il primo esempio di confisca alla malavita in terra di Bari, ed è un importante esperimento per dimostrare che un simbolo dell’attività mafiosa può trasformarsi in un bene per la comunità.

Con quali fondi avete risistemato e riadattato la villa e sviluppato il progetto?
Il 27 dicembre 2013 la villa è pronta ad ospitare un nuovo progetto, grazie al finanziamento di 280.000 Euro ottenuto partecipando al bando ‘Beni Confiscati 2013’ di Fondazione con il Sud. Qui CAPS progetta e sperimenta un modello innovativo di mix abitativo, residenziale e turistico-sociale, destinando parte della villa a un gruppo appartamento per neomaggiorenni italiani e stranieri ex minori non accompagnati, integrato con un B&B co-gestito dagli stessi ragazzi, nella quale sarà possibile trovare spazi destinati alla ristorazione e alla programmazione culturale.
Quando abbiamo candidato per la prima volta il progetto, abbiamo peccato, forse, di un pò di spregiudicatezza, non preoccupandoci tanto degli imprevisti che si sarebbero potuti presentare durante la fase di ristrutturazione. Per fortuna La Fondazione con il Sud ha creduto fortemente nel progetto, e lo ha dimostrato nei successivi anni supportandoci anche con gli enti locali nel trovare le migliori soluzioni per ristrutturare un immobile confiscato alla mafia così maestoso. Quel primo finanziamento è stato elemento importante e trainante nell’intercettare gli ulteriori finanziamenti. Il protrarsi degli anni per completare il processo di ristrutturazione, però, (e qui è subentrato, invece, quel pizzico di fortuna che serve sempre quando si crede fortemente in un progetto), ci ha permesso, nel frattempo, di trovare nuove risorse economiche per completare l’opera.
Nei 6 anni che hanno preceduto l’inaugurazione, le soddisfazioni ci arrivavano dai nostri finanziatori che, analizzando le presentazioni del nostro progetto, osservando i disegni di quella che Artemisia sarebbe diventata, se ne innamoravano supportandoci nei pezzi mancanti. A supporto degli interventi di riqualificazione dell’intero complesso e per la gestione operativa dell’iniziativa già messi in piedi dalla Fondazione con il Sud, la Cooperativa ha ottenuto nel corso degli anni finanziamenti da parte di enti e fondazioni di rilievo nazionale, impegnati fortemente nel sostegno a progetti di welfare e di innovazione sociale. Hanno contribuito nello specifico: il Comune di Bari attraverso l’avviso pubblico ‘Urbis’ (PON Citta? Metropolitane 2014-2020) ha finanziato la formazione dei beneficiari neomaggiorenni, la Regione Puglia attraverso il programma FESR 2014-2020 ha permesso la ristrutturazione del gruppo appartamento per giovani adulti (ex art.72 R.R. 4/2007), il Fondo di Beneficenza IntesaSanpaolo ha erogato 12 borse lavoro per 12 mesi in favore dei ragazzi accolti, Ikea ha contributo con gli arredi del Gruppo Appartamento e del Bed and Breakfast.

Quali difficoltà avete incontrato?
Ci sono stati momenti, in cui per via dei grossi problemi che incontravamo durante la ristrutturazione e nel reclutamento del personale, pensavamo che all’improvviso tutto dovesse implodere mandando in frantumi il nostro sogno, creando enormi difficoltà economiche per via degli impegni e delle spese effettuate nel corso degli anni; e poi siamo arrivati all’ultimo miglio, e complice in questo caso la tenacia (non più la fortuna), il 25 Novembre 2019 abbiamo inaugurato il bene con le sue attività alla presenza della ministra Lamorgese, il sindaco Decaro, il prefetto di Bari Magno.
Quel giorno abbiamo superato la prima sfida dimostrando che è possibile mettere attorno ad un tavolo vari partner finanziatori (privati e pubblici) per realizzare opere grandiose, che a volte non è possibile fare perchè un solo finanziatore non riesce da solo.

Da un progetto all’altro….dopo l’inaugurazione
La seconda sfida è iniziata esattamente il giorno dopo, provando a dimostrare che tutto quel lavoro sarebbe stato la base per mettere in pratica un esempio virtuoso di economia circolare. Una Academy del turismo, a favore di neomaggiorenni italiani e stranieri fuoriusciti dalle comunità educative, all’interno di un bene confiscato, finanziata degli stessi clienti che frequentando il posto, vivendo i suoi spazi (ristorante, american bar, caffetteria, piscina e zona solarium, bed and e breakfast, sala co-working, aree per eventi culturali) ne permettono la sostenibilità. Sostenibilità ed impatto economico che sono, ad oggi, la nostra paura, perchè a differenza di tante classiche esperienze ristorative, ci sono costi ulteriori relativi alle professionalità del settore che fanno anche da formatori, operatori sociali (educatori, psicologi, assistenti sociali) e borse lavoro dei tirocinanti; costi che non puoi ribaltare sui clienti perchè si rischierebbe di non essere competitivi rispetto ad altri ristoranti, bar, american bar, b&B. Quindi, è necessario alzare il livello della qualità, distinguersi, diversificare, innovarsi e rinnovarsi perchè solo così il tassello sostenibilità sarà completato al 100%. A livello nazionale, si è sviluppata un’attenzione specifica rispetto alle esigenze e vulnerabilità dei cosiddetti ‘Care Leavers’, ovvero giovani di età compresa tra i 18 e i 21 anni, rimasti improvvisamente privi di validi supporti, o che già da minori hanno vissuto esperienze di accoglienza extrafamiliare, tipicamente in Comunità Educative.
Al compimento della maggiore età, infatti, in assenza di soluzioni alternative, molti di questi giovani permangono all’interno delle strutture per minori, sebbene queste non risultino effettivamente rispondenti alle inedite esigenze di emancipazione personale e di indipendenza, nonchè di autonomia alloggiativa, economica e lavorativa, che i giovani neomaggiorenni esprimono.
L’iniziativa ‘Artemisià nasce in risposta a tali criticità e si propone come modello flessibile, volto a garantire a giovani neomaggiorenni un luogo idoneo per la loro accoglienza, formazione, avviamento al lavoro, all’interno di un bene confiscato alla criminalità organizzata, in concessione al C.A.P.S.
Il Covid ci ha bloccati da Marzo a Giugno, ma siamo riusciti ad impiegare alcune risorse in altre attività della cooperativa. Il 12 Giugno abbiamo riaperto, rispettando le norme previste dai Decreti. Abbiamo cercato di trasmettere sicurezza ai clienti che ci hanno ripagato frequentando assiduamente Artemisia durante il periodo estivo.

E quindi….
All’interno di Villa Artemisia abbiamo realizzato un Gruppo Appartamento per giovani adulti (ex art. 72), in grado di accogliere in forma residenziale, per un periodo di 12 mesi, 6 giovani neomaggiorenni (uomini e donne, italiani e stranieri). Proprio recependo le proposte di modifica avanzate dal C.A.P.S., in ragione delle nuove emergenze sociali rilevate e dei cambiamenti del contesto territoriale, la Regione Puglia ha inserito con Legge Regionale n. 11/2015, l’ innovativo modello di ‘Gruppo Appartamento per giovani adultì, a modifica del precedente art. 72 del R.R. n. 4/2007. Il Gruppo appartamento è un servizio residenziale rivolto a giovani neomaggiorenni, italiani o stranieri, che non possono restare o rientrare in famiglia, oppure che, al termine di un percorso comunitario all’interno di strutture per minori, devono ancora completare il percorso educativo per il raggiungimento della loro autonomia, in termini formativi, lavorativi e alloggiativi. L’inserimento degli ospiti all’interno del Gruppo Appartamento avviene su invio dei Servizi Sociali Comunali e Municipali.
Gli operatori sociali hanno il compito di supportare i ragazzi durante l’anno di Academy, di fare da ponte con le figure tecniche dell’ambito ristorativo-turistico e di aiutarli a trovare un lavoro in contesti specifici, rispetto al loro percorso formativo/lavorativo (cucina, sala, american bar, caffetteria, gestione b&B), ed uno spazio in cui vivere soli o con loro coetanei, cioè raggiungere l’autonomia lavorativa ed abitativa.
Per promuovere la piena autonomia dei giovani Care Leavers (neomaggiorenni italiani fuori famiglia ed ex minori stranieri non accompagnati tra i 18 e 21 anni) segnalati dai Servizi Sociali Comunali e Municipali, l’accoglienza residenziale in Gruppo Appartamento (ex art. 72) per un periodo di 12 mesi prevede; l’inserimento nella ‘Academy del turismò di Artemisia: l’avvio di un percorso di formazione teorica e pratica nel settore della ristorazione, dell’accoglienza turistico-alberghiera e dell’agricoltura sociale, l’attività di avviamento al lavoro, attraverso la co-gestione del bistrot, del B&B, dell’orto sociale e delle attività culturali, ricreative e di socializzazione promosse all’interno di Villa Artemisia, l’affiancamento nella co-gestione delle attività e tutoraggio da parte di uno staff composto da figure formate in ambito sociale (educatori, assistenti sociali), con competenze trasversali nel settore della ristorazione (cuoco, aiuto cuoco, barman, personale di sala) e dell’accoglienza turistico-alberghiera (receptionist, addetto ai servizi generali), il riconoscimento di una borsa lavoro, della durata di 12 mesi, l’accompagnamento graduale verso l’autonomia personale dei giovani, in termini lavorativi, alloggiativi ed economici, nelle fasi conclusive del percorso, attraverso l’individuazione di soluzioni alternative sul territorio locale o nazionale.

All’interno di Artemisia sono attivi un B&B, un Bistrot sociale, con annessa caffetteria e american bar, legato ad un orto pertinenziale, nel quale coltivare spezie ed erbe aromatiche, per l’approvvigionamento di alcune materie prime. La formazione e la successiva esperienza lavorativa nel B&B offre ai giovani beneficiari la possibilità di acquisire competenze in materia di accoglienza della clientela, booking, web marketing, normative igienico-sanitarie e in materia di sicurezza sul lavoro.
Sito Web Artemisia: www.artemisiabari.it
Pagina FB Artemisia: www.facebook.com/artemisiacaps
Sito Web Cooperativa rocaille CAPS: www.coopcaps.it
(ITALPRESS).

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