ARCA, dalla casa l’autonomia socio-economica

ARCA è un progetto di housing sociale in fase di realizzazione a Castiglione Cosentino in provincia di Cosenza. nasce con l’obiettivo di rispondere a bisogni abitativi diffusi e garantire a nuclei famigliari in condizioni di vulnerabilità l’accesso ad un alloggio adeguato, prevedendo l’acquisizione, da parte dei destinatari, di un’autonomia socio-economica.
Ne parliamo con Valentina Luberto, Responsabile della Comunicazione.

Come nasce il progetto e chi ne sono i promotori?

“Il progetto è nato da un’idea del Centro di Solidarietà Il Delfino, una cooperativa sociale che da oltre 35 anni eroga servizi socio-sanitari ed educativi nella prevenzione e nel recupero di stati di emarginazione di soggetti vulnerabili. Il progetto è stato abbracciato inoltre dal Comune di Castiglione Cosentino, dall’ente di formazione Associazione Chiron, da Volontà Solidale, che sostiene, promuove e qualifica il volontariato nella provincia di Cosenza e dalla BCC Mediocrati, una banca di credito cooperativo. Questi soggetti insieme formano un partenariato variegato e solido che è la garanzia del successo dell’iniziativa. Il Progetto ARCA insiste su un’area urbana, situata sul territorio del Comune di Castiglione Cosentino, in prossimità dei confini con la città di Rende. Tuttavia, esso ha un impatto sull’intera area urbana di Cosenza. L’intenzione è quella di potenziare l’offerta di housing sociale, poichè nell’ampio territorio di riferimento le opportunità in materia sono del tutto inadeguate rispetto all’effettiva domanda sociale, che presenta un trend di crescita esponenziale anche per effetto dell’acuirsi della crisi socio-economica globale. Ulteriore obiettivo del progetto è quello di riqualificare dal punto di vista scenico un’area del nostro territorio in parte abbandonata e restituire alla comunità una vera e propria ‘cittadella del sociale”.

Come avete individuato gli immobili?

“I fabbricati che sono stati oggetto di intervento fanno parte di un complesso in un’area recintata che presenta una superficie complessiva di 38.400 mq oltre 3 ettari di terreno agricolo, adibita a parcheggio, spazi ricreativi e fabbricati. Solo alcuni dei fabbricati presenti nell’area sono utilizzati e quindi agibili, altri sono collabenti e certamente ciò penalizza molto l’estetica di tutta l’area che è situata tra le colline di Castiglione Cosentino. Grazie al finanziamento del progetto ARCA due immobili tra quelli collabenti sono stati completamente ristrutturati e recuperati, inoltre il terreno agricolo circostante è stato bonificato e terrazzato ed è attualmente pronto per essere coltivato e quindi utilizzato come Fattoria sociale. Un importante risultato ottenuto con la conclusione dell’attività di ristrutturazione del progetto è quindi la riqualificazione scenica del paesaggio. Il progetto ARCA infatti coniuga strategie di qualificazione e rilancio di uno specifico contesto socio-ambientale, evitando ulteriore consumo di suolo attraverso una valorizzazione di fabbricati pre-esistenti, e calibrando le azioni a una domanda socioabitativa e di servizi non soddisfatta e dispersa sul territorio”.

Come avete ottenuto il sostegno per ristrutturarli?

“Abbiamo partecipato al Bando di Fondazione con Il Sud ‘Benvenuti a casa’ presentando la nostra proposta progettuale. Siamo risultati vincitori poiché Fondazione con Il Sud ha creduto nel nostro progetto ed oggi lo sostiene e ci accompagna nella realizzazione”.

A quante persone vi rivolgete?

“Il progetto mette a disposizione 4 mini appartamenti per altrettanti nuclei familiari in condizioni di fragilità socio-economica. Ogni appartamento può ospitare una famiglia fino a 4 persone. Si tratta di alloggi temporanei, infatti lo scopo dell’iniziativa è di superare il mero assistenzialismo prevedendo il coinvolgimento attivo dei destinatari nella loro ‘ricostruzione’ verso l’autonomia. Si prevedono quindi dei tempi di permanenza negli alloggi che vanno da 6 mesi ad un anno in cui i destinatari, sostenuti dagli operatori, saranno messi in condizioni di riprendere in mano la loro vita ed uscire dalla condizione di bisogno”.

Quando avrete terminato le prime ristrutturazioni, come effettuerete la selezione per gli ospiti?

“Gli immobili sono stati ultimati a giugno 2020 ed i primi 3 mini appartamenti sono stati assegnati. Gli alloggi sono destinati a nuclei familiari italiani o stranieri in condizioni di fragilità socio-economica: per individuarli, oltre ai servizi sociali del Comune di Castiglione Cosentino che è partner del progetto, abbiamo siglato delle convenzioni con i comuni limitrofi, Casali del Manco e Castrolibero, e con la Caritas Diocesi Cosenza – Bisignano, che ci segnalano e ci mettono in contatto con famiglie potenzialmente idonee a far parte del progetto”.

Li ospiterete o avete previsto un canone di affitto seppure calmierato?

“Per gli alloggi temporanei non è richiesto alcun contributo economico alle famiglie che comunque dovranno essere in grado di provvedere autonomamente al vitto ed alle proprie esigenze personali”.

Il progetto non è certo limitato al recupero degli edifici, ma va ben oltre attraverso un ‘recupero sociale’ delle persone che vi abiteranno in futuro. Quali i punti salienti del progetto in funzione del quale avete previsto che buona parte delle attività degli ospiti saranno realizzate in comune?

“La denominazione del Progetto ARCA intende richiamare – oltre alle finalità relative al recupero del disagio abitativo – una metodologia di lavoro (comunitario) particolarmente efficace nella gestione di condizioni di marginalità sociale in quanto volta ad attivare risorse individuali e collettive funzionali al superamento della condizione problematica. Si tratta di un intervento integrato che non si limita all’offerta di alloggi a canone calmierato ma coinvolge in un percorso articolato verso l’autonomia socioeconomica. In questo percorso, i destinatari devono essere necessariamente protagonisti e parte attiva. Le attività che li vedono coinvolti sono prima di tutto legate ad una quotidianità di cura e salvaguardia degli alloggi e degli spazi comuni, dei beni mobili e delle pertinenze e coinvolti in pulizie degli alloggi abitati e degli spazi comuni (corridoi, cucina, sala da pranzo, pertinenze, ecc.). Il progetto prevede al momento dell’ingresso, la ‘presa in carico’ con la redazione per ciascun destinatario di un Piano Sociale Individuale in cui sono definiti degli obiettivi da conseguire per raggiungere l’autonomia abitativa ed economica. L’orientamento professionale ed il bilancio di competenze sono un passaggio fondamentale prima dell’attivazione del tirocinio formativo teso, all’acquisizione di competenze ma anche al conseguimento di una retribuzione economica. La fattoria sociale è un ulteriore elemento di partecipazione alla vita attiva del progetto ARCA in quanto i destinatari oltre ad avere un proprio spazio (orto da coltivare) si prenderanno cura a turno degli animali presenti nella fattoria. I destinatari inoltre prenderanno parte ad alcune attività di volontariato promosse da Volontà Solidale le cui finalità sono quelle di favorire un protagonismo civico degli ospiti delle residenze”.

La pandemia ha fermato tutto o in parte lo sviluppo del progetto?

“Il periodo di chiusura imposto a livello nazionale per contenere i contagi e la diffusione del virus è coinciso con le fasi finali della ristrutturazione degli immobili. I lavori del cantiere si sono dunque fermati per tutto il tempo del lockdown nazionale a partire da marzo 2020. Questo ha determinato una traslazione nel tempo dell’avvio delle attività che coinvolgono i nuclei familiari. Tuttavia i primi ingressi sono avvenuti a partire dall’estate ed oggi abbiamo tre nuclei familiari in carico che hanno intrapreso il loro percorso verso l’autonomia.
Le attività maggiormente penalizzate dalla pandemia sono senza dubbio quelle legate alla socialità. Il progetto prevede infatti laboratori, seminari ed iniziative che coinvolgeranno le famiglie incluse nell’housing sociale e che si apriranno anche alla popolazione della comunità locale. Per il momento queste attività non sono in programma, ma confidiamo che potranno realizzarsi non appena la situazione della pandemia sarà sotto controllo”.

(ITALPRESS).

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