ROMA (ITALPRESS) – “Arbolia mette insieme la necessità delle pubbliche amministrazioni di avere più aree verdi per le loro comunità senza eccessivi oneri per le casse pubbliche e l’esigenza delle imprese di compensare le loro emissioni o radicarsi ulteriormente nei territori nei quali operano”. Così Salvatore Ricco, amministratore delegato di Arbolia, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano” dell’Agenzia di Stampa Italpress.
Ricco ha spiegato che il nome Arbolia nasce dalla combinazione del latino “arbor” e del suffisso di Italia. “È una società benefit, che ha uno scopo sociale nel suo statuto – ha ricordato -, fondata da Snam e da Fondazione Cassa depositi e prestiti e che si propone di creare nuove aree verdi nelle nostre città”.
“Arbolia – ha evidenziato – propone un modello di collaborazione pubblico-privata, quindi tra amministrazioni pubbliche e imprese, per aumentare il numero di alberi nelle città italiane. In Italia – ha continuato – ci sono molti alberi: il Corpo forestale dello Stato ne ha contati circa 12 miliardi”.
Tuttavia “ce ne vorrebbero di più nelle città, perché a livello globale le città sono responsabili del 70% circa delle emissioni anidride carbonica”. L’ad di Arbolia ha illustrato il lavoro che viene svolto con le pubbliche amministrazioni: “Individuiamo terreni di loro proprietà, generalmente di una dimensione minima di due ettari ma con flessibilità; ne verifichiamo l’idoneità per creare boschi in aree urbane o periurbane; effettuiamo la progettazione, l’intervento e curiamo la manutenzione nei primi due anni. Questo intervento – ha proseguito – viene finanziato da imprese che hanno avviato un percorso sostenibile, che sono legate al luogo o che vogliono fare iniziative per i loro dipendenti e clienti”.
“Siamo nati da pochi mesi, alla fine del 2020 – ha aggiunto -, ma abbiamo realizzato sei progetti in Italia: due boschi urbani a Parma per circa 4 mila alberi; un bosco a Lecce per 4 mila alberi; uno a Pignataro Maggiore, vicino Caserta, con poco meno di mille alberi; uno a Rovigo, più o meno delle stesse dimensioni; un altro a Torino da duemila alberi. Sono sei progetti ma ne abbiamo in cantiere altri”.
I benefici dei boschi urbani sono molteplici, non solo sul piano ambientale ma anche dal punto di vista economico. “Si parla sempre più di servizi ecosistemici legati alla messa a dimora di nuovi alberi”, ha spiegato Ricco, elencandone poi alcuni effetti positivi: “Hanno sicuramente importanti funzioni di protezione dell’ambiente, per cui riducono le emissioni di anidride carbonica che sono climalteranti ma anche le emissioni inquinanti perché assorbono le polveri, proteggono il suolo, riducono l’inquinamento acustico, una serie di benefici ambientali che poi si traducono in benefici economici. Il fatto di assorbire CO2 determina una riduzione delle temperature nei posti in cui ci sono tanti alberi. Per esempio – ha sottolineato – il dipartimento della conservazione ambientale di New York ha stimato che un albero a circa 20 anni di età ha un rapporto costi-benefici che si traduce in 60 dollari di vantaggio economico”.
Per l’ad di Arbolia ci sono pure “effetti psicologici” e altri “molto importanti in termini di riduzione dei costi di riscaldamento e raffrescamento. Sono stati calcolati anche – ha aggiunto – effetti legati all’aumento del valore degli immobili nelle zone in cui ci sono molti alberi e per le attività commerciali. Si parla sempre più di benefici ecosistemici ed è molto importante perché consente di non vedere più il verde come un costo ma come qualcosa che fa bene all’ambiente e porta anche benefici economici per le comunità”.
“L’ambiente è diventato centrale nel dibattito pubblico e credo- ha evidenziato – che ci sia anche maggiore senso di urgenza sulla necessità di combattere il cambiamento climatico e di curare l’ambiente in cui viviamo. Sicuramente la pandemia ha accelerato questa tendenza e quindi la necessità di contrastare i problemi ambientali. Quest’anno – ha concluso – è prevista la Cop26, la Conferenza sul clima: ci sono molte aspettative per affrontare con decisione il tema del cambiamento climatico”.
(ITALPRESS).
Arbolia, pubblico e privato insieme per i “boschi urbani”
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