Bastione San Sisto per la prima volta ha aperto le porte a cittadini e turisti. Lo storico edificio della cinta muraria rinascimentale di Piacenza, ha fatto da cornice all’apertura dell’edizione numero uno di “Dimore Festival”, la manifestazione dedicata all’architettura e ai beni abbandonati da recuperare, organizzata dall’Ordine degli Architetti di Piacenza con il supporto di Associazione Propaganda 1984. Il nuovo spazio polifunzionale è stato riqualificato grazie a un percorso di valorizzazione dell’Agenzia del Demanio condiviso con cittadini, istituzioni e investitori privati e rappresenta uno dei luoghi simbolo del patrimonio dell’Agenzia che riprende vita grazie alla partecipazione di realtà imprenditoriali private.
“Dimore Festival” è stata l’occasione ideale per tornare a vivere insieme ai cittadini l’immobile inutilizzato da più di venti anni che, come evidenziato dall’Agenzia del Demanio, si è trasformato in uno spazio di aggregazione e inclusione grazie agli investimenti di privati illuminati che hanno saputo coniugare il recupero con l’innovazione. Il percorso di rigenerazione del bastione è iniziato nel 2015 con una consultazione pubblica avviata in collaborazione con il Comune di Piacenza, seguita, nel luglio 2016 da una procedura di gara per immettere l’immobile sul mercato usando lo strumento della concessione di valorizzazione.
Dopo l’aggiudicazione all’impresa edile Sverzellati Cesare Emilio, nel marzo dell’anno scorso è stato sottoscritto il contratto di concessione per venti anni a fronte di in un investimento di 250.000 euro per riqualificare l’immobile e il pagamento di un mini canone annuo di 500 euro. Il progetto, i cui lavori sono iniziati nel luglio 2017 e sono terminati a gennaio di quest’anno, ha permesso di costruire uno spazio polifunzionale attivo e fruibile in ogni periodo dell’anno e adatto a ospitare mostre, eventi culturali ed enogastronomici. «L’Agenzia organizza diverse consultazioni pubbliche in tutta Italia – ha detto Renza Malchiodi, responsabile della Comunicazione dell’Agenzia del Demanio – e lo scopo è intercettare il sentire della comunità, accendere la luce su beni che sono abbandonati e raccogliere l’interesse degli investitori. Alla base di tutto deve esserci il felice incontro tra la mano pubblica e quella privata, il ruolo dei privati è fondamentale per il recupero degli immobili pubblici e il Bastione di San Sisto ne è sicuramente un esempio».
A questo primo traguardo seguiranno le riqualificazioni di altri beni che erano stati inseriti nella consultazione pubblica di tre anni fa. «Primo fra tutti l’ex Chiesa di Sant’Agostino per la quale il 31 di maggio firmeremo un contratto di concessione – ha aggiunto Malchiodi – e poi il torrione Fodesta, in corso di assegnazione con concessione di valorizzazione, che diventerà uno spazio con attività commerciali e servizi e il bastione di Porta Borghetto, futura cittadella della musica. A giugno partirà anche il bando per l’ex Caserma Jacopo Dal Verme e infine l’ex Chiesa di San Lorenzo, per la quale abbiamo avuto due offerte e a cui dovrà seguire l’aggiudicazione». «Si tratta di beni immobili che torneranno ad avere vita – ha concluso – e che sono in grado di generare movimento, un’onda positiva che li fa protagonisti della rigenerazione e riqualificazione urbana».
(ITALPRESS).