Per “garantire lo svolgimento della programmazione da parte delle istituzioni scolastiche” e per consentire agli enti locali “di organizzare l’erogazione dei servizi di loro competenza” la Regione Basilicata – fra gli atti indifferibili ed urgenti – ha approvato in largo anticipo il calendario scolastico regionale 2019-2020. Nel provvedimento è specificato che la data di inizio dell’anno scolastico “è fissata al giorno 11 settembre 2019”, mentre il termine di chiusura “alla data dell’11 giugno 2020 per la scuola primaria e secondaria e del 30 giugno 2020 per quella dell’infanzia”. Nella delibera è inoltre spiegato che “sulla base di comprovate esigenze, le singole istituzioni scolastiche autonome, d’intesa con gli enti locali erogatori dei servizi scolastici, possono anticipare per un massimo di tre giorni la data di inizio delle attività didattiche”. Il calendario scolastico 2019-2020 prevede “complessivamente 209 giorni utili di lezione per la scuola primaria e secondaria e 225 giorni per quella dell’infanzia, dei quali non meno di 200 giorni vincolati a lezione, che si riducono rispettivamente a 208 e 224 nell’ipotesi in cui la ricorrenza del Santo Patrono cada in un giorno in cui siano previste lezioni”.
Nel provvedimento è inoltre ricordato che “le istituzioni scolastiche, nell’esercizio della propria autonomia e in relazione alle esigenze derivanti dal Piano dell’offerta formativa (Pof) definiscono gli eventuali adattamenti del proprio calendario scolastico all’interno dei 209 giorni fissati, tenendo conto anche di eventi non prevedibili che possono comportare la sospensione o la riduzione del servizio scolastico”. Per quanto riguarda le festività nazionali la Regione Basilicata evidenzia che il calendario è determinato dal Ministero della Pubblica istruzione come segue: tutte le domeniche; 1 novembre (Festa di tutti i Santi); 8 dicembre (Immacolata Concezione); 25 dicembre (Natale); 26 dicembre (Santo Stefano); 1 gennaio (Capodanno); 6 gennaio (Epifania); lunedì dell’Angelo; 25 aprile (anniversario della Liberazione); 1 maggio (Festa del lavoro); 2 giugno (Festa nazionale della Repubblica); Festa del Santo Patrono. “Il calendario scolastico – è sottolineato nel provvedimento – si configura come strumento di programmazione territoriale, in considerazione delle ripercussioni che le scansioni temporali stabilite hanno sull’organizzazione della vita familiare degli alunni e dei servizi connessi alle attività didattiche, nonché sugli interventi demandati alle Province e ai Comuni”.