“Voglia di crescita” è un mood che non esprime solo un desiderio, ma rispecchia un più generale sentire comune di tutti gli imprenditori italiani, profondamente convinti che le incredibili capacità di cui disponiamo non possano rimanere inespresse, ma debbano trovare la via per sprigionare appieno le loro potenzialità”. Così il presidente di Anita, Thomas Baumgartner, nella sua relazione all’Assemblea 2019 dell’Associazione Nazionale Imprese Trasporti Automobilistici. “La logistica va vista sempre più come servizio che crea valore aggiunto – ha aggiunto – non come mero costo da sopportare. È importante che tutti gli stakeholder della filiera, incluse le Istituzioni, sposino questo concetto affinché la collettività percepisca l’esistenza del fattore ‘mobilità’ e del suo valore. Il trasporto e la logistica danno infatti un contributo fondamentale al Pil nazionale. La nostra ‘Voglia di crescita’ si traduce in una strategia a 360° centrata sul sostegno all’interscambio commerciale, sullo stimolo della domanda interna, su una più spinta integrazione modale, sulla trasformazione digitale delle imprese e della Pubblica Amministrazione e su un’Europa più forte”.
“Ma – ha sottolineato – abbiamo bisogno di un Paese che ci metta nelle condizioni di poter competere ad armi pari in Italia e in Europa e che riconosca il valore delle nostre imprese, a prescindere dalla dimensione aziendale”. Secondo il presidente di Anita per crescere “è necessario essere difesi e sostenuti con determinazione quando attraverso le limitazioni imposte al trasporto stradale sull’arco Alpino, dove transita il 70% delle merci e un volume di 50 milioni di tonnellate annue solo al Brennero, si vuole in realtà colpire il Made in Italy e frenare le nostre relazioni commerciali con i Paesi del Nord Europa. Se vogliamo fare dell’Italia una piattaforma logistica, dobbiamo rivedere radicalmente il Protocollo Trasporti della ‘Convenzione delle Alpi’, altrimenti l’Italia resterà soffocata. Nella partita dell’innovazione, è evidente che il capitale umano gioca un ruolo fondamentale: abbiamo bisogno di formare profili professionali con competenze adeguate agli sviluppi dell’Industria 4.0 – ha spiegato – senza dimenticare l’emergenza autisti, che il settore vive da tempo e che va affrontata con urgenza perché, seppur nel contesto di uno split modale più equilibrato, l’autotrasporto è e continuerà a essere insostituibile”.
A concludere l’Assemblea è intervenuto il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, che ha sottolineato come il complesso “sistema della logistica e dei servizi che ne arricchiscono l’offerta, sempre più sofisticata, ci rimanda all’importanza strategica di dotare il Paese di infrastrutture moderne e sostenibili”. Il numero uno di Viale dell’Astronomia ha spiegato come “per Confindustria le infrastrutture sono specchio di una società aperta e inclusiva dove le città si collegano a città. Centri a periferie, Paesi ad altri Paesi restituendo una idea di futuro e crescita. In Italia – ha aggiunto – seconda manifattura d’Europa che deve all’export la forza della sua economia, le infrastrutture sono inoltre indispensabili a dare significato politico ed economico alla sua posizione geografica: centrale tra Europa e Mediterraneo, aperta ad est e a ovest. Una posizione che definisce un ruolo esemplare nel dialogo e nella cooperazione per il quale le nostre imprese – ha concluso Boccia – possono giocare un ruolo da protagonisti. Nella visione larga che Confindustria ha del concetto di Industria, occorre puntare sull’industria della logistica per rendere più competitivo il paese”.