“Abbiamo perso una partita brutta, ma non è la fine del mondo, siamo all’inizio del campionato”. Così il tecnico del Napoli, Carlo Ancelotti, che contesta anche alcune statistiche pubblicate in questi giorni, ma incappa in una piccola gaffe parlando del Milan piuttosto che del suo Napoli, poi ci scherza su e va avanti. “Leggo che siamo la squadra che ha corso meno di tutti, ma anche i dati vanno analizzati, è roba di 50 metri, sono dati che lasciano un po’ il tempo che trovano”, ha aggiunto l’allenatore azzurro per poi assicurare che non si è mai pentito di aver detto sì a De Laurentiis. “Non voglio dire quello che penso perchè altrimenti il mio presidente direbbe che mi ha dato troppi soldi, ma io sono veramente contento di essere qui, per tanti motivi, per il valore della squadra, per l’ambiente, la passione e tutto il resto. Se domani ci saranno solo 20mila spettatori, cercheremo di offrire un grande spettacolo, in modo che chi c’era potrà dire agli assenti di aver visto un bel Napoli”. Non si preoccupa delle critiche, nè di dover ridare fiducia a un ambiente che non ha digerito il ko in casa della Samp. “Faccio l’allenatore, non sono un ambasciatore, nè uno psicologo, non c’è bisogno di fare psicologia, tutti hanno capito cosa non è andato bene a Genova, dobbiamo guardare avanti”.
Ancelotti non si fa condizionare da critiche e da una sconfitta che è stata pesante ma che non cancella le ambizioni della squadra e la convinzione di poter fare bene. “L’umore è buono, i nazionali finalmente sono tornati, come sapete abbiamo avuto questo infortunio di Chiriches, ci mancherà per un po’, ma troveremo le soluzioni per sopperire a questa assenza, per il resto stanno tutti abbastanza bene e saranno disponibili per domani. In questa sosta abbiamo avuto il tempo di analizzare bene la sconfitta con la Samp, l’approccio iniziale è stato buono, ma è mancata la reazione e il controllo del gioco dopo il primo gol, poi sì, la seconda metà del primo tempo è stata da dimenticare. Dobbiamo crescere molto perchè finora i nostri primi tempi non sono stati quelli che volevamo. Abbiamo subito diversi gol, ma è anche perchè in questo periodo le piccole disattenzioni pesano più del normale, si tratta di dettagli, non è la realtà dire che la nostra fase difensiva è deficitaria, abbiamo avuto tre partite contro avversari di alto livello e la squadra dal punto di vista difensivo si è comporta bene, ma abbiamo pagato qualche errore individuale”. In attacco Mertens o Milik? “Entrambi sono rientrati ieri abbastanza stanchi, devo ancora decidere. Ora abbiamo partite ravvicinate, ma prima pensiamo alla Fiorentina, poi penseremo alla Stella Rossa”.
Da ieri la Treccani ha inserito nella propria Enciclopedia il Sarrismo. Non c’è l’Ancelottismo, ma lui, Carlo Ancelotti, non ne fa un problema e trova anche la spiegazione. “Se non l’hanno tirato fuori vuol dire che non c’è, da sempre le squadre di Guardiola e Sarri hanno avuto una filosofia di gioco ben precisa e quindi saltano fuori questi neologismi legati a un’identità di gioco, per me non è così, il mio è un calcio meno identificabile rispetto ad altri allenatori – ha spiegato il tecnico del Napoli -. A me piace pressare alto con i difensori, ma anche la difesa bassa perchè a volte è il miglior modo di difendere”.
(ITALPRESS).