Anas (Gruppo FS italiane) è presente al Saie di Bologna, la Fiera dell’edilizia e dell’ambiente, con uno stand interamente dedicato alle best practice e alle nuove tecnologie nella manutenzione delle infrastrutture e un ampio programma convegnistico. Oltre all’esposizione dei sistemi di monitoraggio più all’avanguardia adottati da Anas per ispezionare e conservare al meglio l’enorme patrimonio esistente – oltre 13 mila ponti e viadotti e 1.800 gallerie – nello spazio convegnistico dello stand si terrà un vasto calendario di incontri con professionisti Anas ed esperti di aziende partner con cui Anas ha messo a punto alcune sperimentazioni che hanno dato vita a vere e proprie eccellenze per il settore. Sono dunque in mostra tutte le innovazioni sviluppate da Anas, dai sistemi di monitoraggio dei ponti ad intelligenza artificiale all’ispezione digitale immersiva delle gallerie, dal rilievo digitale dello stato delle pavimentazioni al controllo satellitare dei cedimenti. Si tratta di tecnologie e innovazioni non futuribili, ma concrete e che hanno già cominciato a trasformare il modo di gestire la rete infrastrutturale di oltre 27 mila chilometri.
“Anas in controtendenza rispetto al passato, negli ultimi tre anni ha impresso un cambiamento radicale nella propria strategia di investimento per lo sviluppo della mobilità del Paese, ponendo al centro, per la prima volta, la manutenzione e il potenziamento della rete stradale – si legge in una nota della società -. Questa svolta è concretamente ravvisabile nei numeri del Contratto di Programma 2016-2020 che prevede uno stanziamento di circa 350 milioni l’anno per interventi su ponti e viadotti e, in questo modo, la programmazione dei lavori ha potuto contare sull’assegnazione di risorse certa e di lungo periodo. In particolare, il Contratto di Programma destina quasi 11 miliardi (il 46% delle risorse complessive) alla manutenzione, adeguamento e messa in sicurezza della rete stradale: dal corpo stradale alle opere d’arte, dalle barriere guard-rail alla segnaletica orizzontale e verticale, dall’illuminazione agli impianti tecnologici. È diventato pertanto possibile programmare su scala pluriennale interventi di manutenzione non solo per risolvere le criticità esistenti, connesse al rilevante gap nella manutenzione accumulato nel tempo, ma per prevenire la formazione di nuove”.
“Tutte le opere d’arte (ponti, viadotti e cavalcavia) che Anas gestisce – ha spiegato l’amministratore delegato di Anas Gianni Vittorio Armani, intervenendo al convegno La manutenzione delle infrastrutture stradali – sono oggetto di procedure standardizzate di controllo che prevedono ispezioni trimestrali da parte del personale di esercizio e un’ispezione tecnica più approfondita una volta all’anno. Sulla base di questo processo continuo di ispezioni e controlli viene programmato il piano di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. Sono stati fatti – ha sottolineato Armani – enormi passi avanti negli ultimi tre anni sul piano della conoscenza approfondita delle opere. Anas ha completamente ristrutturato e standardizzato tutta la filiera delle ispezioni e ha certificato i suoi ispettori. La struttura di esercizio e sorveglianza di Anas, che può contare anche su oltre 110 ispettori certificati, ha eseguito dall’inizio del 2018 oltre 37.000 ispezioni sugli oltre 13.000 opere tra ponti, viadotti e cavalcavia”.