AMMINISTRATIVE, OGGI SILENZIO ELETTORALE

Dalla mezzanotte e’ scattato il silenzio elettorale e la caccia all’ultimo voto utile. Chiusi i comizi, oggi pausa di riflessione. Domani si torna alle urne.

Sono 6.749.654 gli italiani chiamati al voto, dalle 7 alle 23, per scegliere sindaco e giunta di 761 Comuni. Le elezioni amministrative si terranno in venti capoluoghi di provincia, un capoluogo di regione, 109 città con più di 15 mila abitanti e 652 comuni pari o inferiori a 15.000 abitanti. Inoltre 291 mila cittadini romani saranno chiamati a riscrivere l’organigramma del terzo e dell’ottavo Municipio della Capitale.

I capoluoghi di provincia coinvolti sono Brescia, Sondrio, Imperia, Treviso, Vicenza, Massa, Pisa, Siena, Ancona, Terni, Viterbo, Teramo, Avellino, Barletta, Brindisi, Catania, Messina, Ragusa, Siracusa e Trapani.

Diventerà primo cittadino, nelle città con meno di 15 mila abitanti, chi otterrà la maggioranza dei voti; nelle città con oltre 15 mila abitanti, in caso di ballottaggio, si voterà domenica 24 giugno.
In questa tornata di amministrative si vota in un solo giorno, domani, e i seggi saranno aperti dalle 7 alle 23. Per esercitare il diritto di voto occorre esibire un documento d’identità in corso di validità e la tessera elettorale. Lo spoglio inizierà subito dopo la chiusura delle urne.

Anche in questo turno di amministrative si applica un sistema elettorale maggioritario a doppio turno per i comuni con una popolazione che supera i 15 mila abitanti, mentre in quelli con popolazione pari o inferiore ai 15 mila abitanti si utilizza il maggioritario a turno unico. Motivo per il quale cambiano anche le modalità con le quali si può esprimere il voto.

Sono due le modalità di voto, a seconda che si tratti di un Comune con meno di 15.000 abitanti e di un comune con popolazione superiore. Nel primo caso nella scheda è indicato, a fianco del contrassegno, il candidato alla carica di sindaco. L’elettore ha diritto di votare per un candidato alla carica di sindaco, segnando il relativo contrassegno. Può esprimere un voto di preferenza per un candidato alla carica di consigliere comunale compreso nella lista collegata al candidato alla carica di sindaco prescelto.

Sono sei i Comuni che sarebbero dovuti andare al voto, ma nei quali non sono state presentate liste elettorali. Si tratta del comune calabrese di San Luca, sciolto per infiltrazioni mafiose il 17 maggio 2013 dal Consiglio dei ministri e da allora senza sindaco né consiglio comunale, e cinque cittadine sarde – Austis, Magomadas, Ortueri, Putifigari e Sarule -. Tutti saranno commissariati.

Vuoi pubblicare i contenuti di Italpress.com sul tuo sito web o vuoi promuovere la tua attività sul nostro sito e su quelli delle testate nostre partner? Contattaci all'indirizzo [email protected]