Alla Serie A degli stranieri rispondono nuoto e atletica dei campioni d’oro italiani. Mentre Inter e Napoli procedono vittoriose con sicurezza in attesa della Juve, il Milan, – ovvero la squadra “straniera” Campione d’Italia – ha fortunosamente evitato di perdere contro la multinazionale bergamasca che Gasperini è riuscito ad assemblare con la risaputa abilità. Il mio sta diventando un tormentone, lo ammetto, ma non riesco ad adattarmi all’annichilimento dei valori nazionali dello sport più popolare d’Italia. Così, prima di essere sopraffatto dall’ esterofilia incombente, ho cercato qualcosa di eccitante nel sessantunesimo campionato che vado raccontando e credo di averlo trovato: un dettaglio di natura politica. Il calcio è ANCHE politico da sempre, e non solo perchè il tifoso Sartre lo ha definito da sinistra “metafora della vita” mentre Camus, da destra, lo definiva “fonte privilegiata della morale”; in Italia – in maniera molto più semplice – la partita di pallone è arrivata a rappresentare mozioni patriottiche. La partita più interessante di questa domenica, Napoli-Monza, ha messo a confronto un club globalizzato e un commendevole “fratelli d’Italia”. De Laurentiis ha mandato in campo nove stranieri su undici (solo Meret e Di Lorenzo italiani fra portoghesi, coreani, georgiani, kossovari, polacchi, slovacchi, camerunesi, nigeriani e messicani); Berlusconi dieci italiani su undici (un brasiliano recuperato in Ucraina, Marlon, circondato da lombardi, sardi, umbri, marchigiani, liguri, veneti, toscani, laziali). Gioco facile per gli azzurri, sconfitta durissima per i biancorossi, ai quali la Var ha anche annullato un gol di Petagna, mentre al “Maradona” fioccavano i gol di Kvaratskhelia (2), Osimhen e Min-jae Kim; morale della favola, se vent’anni fa mi ero iscritto al partito “Abbasso il calcio moderno” oggi – duramente sconfitto anch’io – posso aggiungere che questo campionato è a dir poco scandaloso soprattutto per l’effetto che fa sulla Nazionale, ormai da tempo inutilmente sostenuta soprattutto da giocatori del Sassuolo in via di distribuzione ai quattro venti. Niente Qatar – ricordiamolo – anche perchè i ruoli chiave, lo sa bene Mancini, sono tutti occupati dagli stranieri. Per fortuna nello sport mondiale esiste anche un’Italia vera: quella del nuoto e dell’atletica, di Paltrinieri e di Jacobs, -orgoglioso sollievo dei calciofili depressi. Dicono che Berlusconi sogni di realizzare con il Monza – come un tempo con il Milan – una cantera azzurra, temo che dovrà accontentarsi di sognare. E’ comunque certo, mentre ci si avvia alle elezioni, che la sua nuova, giovane e italianissima squadra non potrà dargli il contributo elettorale che i maligni attribuirono alla fortissima squadra di Sacchi.
ALLA SERIE A DEGLI STRANIERI RISPONDONO NUOTO E ATLETICA
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