“Stiamo cercando di risalire una china nella quale la sanità del Mezzogiorno era caduta non solo per sue responsabilità ma anche per una sotto capitalizzazione umana e finanziaria”. Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, intervenendo nella Fiera del Levante al “Forum Mediterraneo in Sanità 2019”.
“Quando la sanità pugliese mi è stata affidata – ha detto Emiliano, che ha assunto la delega di assessore regionale alla Sanità – era in condizioni molto gravi ma sta migliorando sensibilmente. Questo miglioramento non significa che il paziente sta giocando in serie A o deve andare alle Olimpiadi o al campionato del mondo, stiamo ancora faticando tantissimo e stiamo combattendo reparto per reparto, ristrutturazione per ristrutturazione, concorso di assunzione di personale per concorso di assunzione. Insomma, chi osserva con obiettività sa che le cose sono in miglioramento. I pazienti ovviamente, hanno ancora ragione nel sollevare tantissimi problemi che attraverso tutti i sistemi possibili, persino il mio numero di telefono, vengono esaminati quotidianamente”.
“I pazienti mi chiamano quando si ritarda nelle prenotazioni delle liste di attesa, si fanno consigliare, vengono dirottati verso i Coro, i centri per l’informazione oncologica, vengono dirottati presso i direttori generali. Stiamo sollecitando i Cup ad avere un atteggiamento meno burocratico e a essere più competenti perché molti di loro pensano di essere al call center di qualche vendita telefonica. E invece sono i principali interlocutori dei nostri pazienti e vanno consigliati e indirizzati. Invito tutti a mantenere l’assetto che abbiamo dato in questi anni, invitiamo tutti a continuare il lavoro” prosegue il governatore pugliese che ha poi annunciato: “Stanno arrivando cinquemila nuove assunzioni tra medici, infermieri e operatori sanitari e questo è il risultato del piano di riordino che non ha chiuso nessun ospedale, li abbiamo solo riclassificati in tre categorie: gli ospedali per acuti, dove chiaramente vanno le emergenze, gli ospedali per cronici, dove vanno quelli che hanno malattie che non guariscono in fretta, e i lungodegenti, che hanno bisogno della riabilitazione. Ma gli ospedali che c’erano, ci sono”.
Emiliano ha risposto così a chi lo accusa di aver chiuso ospedali: “Basta con questa storia! Certo, quelli per cronici e quelli per lungo degenza il DM 70 non li chiama ospedali e qualcuno ha argomentato che li abbiamo chiusi. Ma non è così. Gli ospedali prima erano tutti per acuti: avevamo quello che aveva bisogno di riabilitare una gamba vicino a quello che aveva fatto un incidente stradale con problemi enormi di gestione del personale e della cura. Non ne parliamo poi di tutti quelli che hanno malattie non guaribili che stavano vicino a quelli che speravano di guarire. Invece noi vogliamo provare a fare il modo che gli ospedali per acuti siano i più efficienti ed efficaci possibili. Tutto questo con la costruzione di cinque nuovi ospedali, non era mai successo che in Puglia si costruissero contemporaneamente cinque nuovi grandi ospedali. A Monopoli-Fasano abbiamo già buttato i plinti, a Taranto abbiamo sbloccato una storia che era ferma da 15 anni, ad Andria, Maglie e anche nel nord Barese costruiremo nuovi grandi ospedali per acuti”.
“E stiamo investendo più di 400 milioni di euro sulla medicina del territorio, sugli ospedali di comunità e invitiamo tutti i medici di famiglia, che noi vorremmo coinvolgere di più in questo sistema, a darci una mano costruendo Cpt, ospedali di comunità, perché così potremo soddisfare senza passare dagli ospedali né per cronici, né per acuti, né per lungodegenti la domanda di salute di chi ha solo bisogno di togliersi una preoccupazione. Non ha proprio una malattia. Sono quelli che aspetta di più nelle liste d’attesa, ma capisco che a una certa età togliersi una preoccupazione facendo un’esame o una visita è una cosa importante, non da sottovalutare” conclude Emiliano.