Un avvertimento per mutare i comportamenti individuali e fermare la crescente epidemia di malattie croniche. Questo è il messaggio della lecture tenuta da Franco Sassi, docente di International Health Policy and Economics all’Imperial College Business School di Londra, nel corso della giornata inaugurale dei programmi formativi dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi sanitari (Altems) dell’Università Cattolica di Roma. La prolusione, dal titolo “Consumi, economia e salute: le sfide del prossimo decennio”, si è soffermata sulla necessità di attuare politiche socio-sanitarie, che siano in grado di conciliare le esigenze dei bilanci dello Stato e la prevenzione sugli stili di vita dei cittadini. Sassi suddivide le politiche pubbliche in due grandi categorie: quelle meno intrusive e quelle più intrusive, talvolta a carattere “repressivo”. Secondo Sassi, si potrebbe intervenire attraverso quattro azioni: ampliare la scelta per i consumatori, come l’incentivo al bike sharing; una corretta informazione ed educazione, attraverso, per esempio, la massima diffusione delle etichette nutrizionali sugli alimenti. Esistono, poi, strumenti leggermente più invasivi come il controllo sulle politiche di prezzo, ad esempio l’aumento delle tasse su alcol, bevande zuccherate e tabacco, e la proibizione dei comportamenti dannosi per la salute.
“Le politiche diventano sempre più intrusive, ma diminuisce il costo», ha spiegato Sassi, sottolineando la necessità di «interventi molto più radicali», che richiedono un «impegno economico che non dipende esclusivamente dal sistema sanitario». L’evento, svoltosi nell’aula Moscati degli Istituti Biologici dell’ateneo, è stato aperto da Giovanni Scambia, direttore scientifico del Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs, da Lorenzo Maria Cecchi, direttore della sede di Roma dell’Ateneo e da Americo Cicchetti, direttore dell’Altems. Al termine della lecture, Angela Adduce, direttore generale della ragioneria generale dello Stato, e Gilberto Turati, ordinario di scienza delle finanze alla facoltà di Economia dell’Università Cattolica, si sono confrontati sull’efficacia dei provvedimenti adottabili. Secondo Adduce, è comunque possibile «osservare una risposta incrementale di risorse per la spesa sanitaria» da parte del governo, compatibilmente «con un periodo di lunga crisi”.
“Il legislatore ha dato un messaggio importante con la riqualificazione del sistema: la legge di bilancio ha messo 4 miliardi di euro in più per ammodernare le strutture sanitarie”, ha spiegato la Dg della Ragioneria.
Turati si è invece interrogato se le politiche di prezzo funzionino realmente, poiché non è scontato che, facendo un esempio, l’aumento del prezzo delle sigarette determini una riduzione dei consumi di tabacco. “Non tutte le domande sono elastiche allo stesso modo. A volte, l’aumento del prezzo sul tabacco non si traduce in una riduzione dei consumi, ma solo in un aumento del gettito”. In una prospettiva della riduzione della spesa sanitaria pubblica, Turati ha denunciato “l’eccessiva percentuale di parti cesarei in alcune realtà territoriali d’Italia», invitando il Ministero della Salute «a non fermarsi al tema degli acquisti” e ai tagli sul «personale amministrativo”.