Alle istituzioni “chiedo di guardare i numeri dell’industria farmaceutica, che non chiede ma dà al Paese. L’unica cosa che chiede è la stabilità ed essere compresa, capita nei suoi meccanismi di investimento e di crescita perché è un settore straordinario che negli ultimi anni ha portato una crescita dell’occupazione, della produzione e dell’esportazione. Numeri straordinari che fanno del farmaceutico il settore trainante dell’economia italiana”. Lo ha detto Lucia Aleotti, membro del board Menarini, a margine della presentazione di un volume finanziato dal gruppo e dedicato a Beato Angelico.
“Il 2019 sta andando abbastanza bene, con una piccola crescita rispetto allo scorso anno, che è un risultato estremamente soddisfacente dal momento che anche quest’anno abbiamo avuto la scadenza di brevetto di un prodotto abbastanza importante”, ha aggiunto Aleotti. Questo porta fisiologicamente a una diminuzione di fatturato, pero’ la nostra crescita a livello internazionale sta piu’ che compensando questi aspetti negativi”.
Il gruppo Menarini ha voluto presentare un volume dedicato alle opere e alla storia del Beato Angelico, dimostrando di voler continuare a investire nel binomio con il mondo dell’arte. “Anche se siamo un’azienda ormai internazionale, il nostro territorio è quello che ci tiene costantemente collegati alla vita reale. Organizzare eventi come questo fa parte del nostro Dna: valorizzare la bellezza meravigliosa che abbiamo intorno”. Lucia Aleotti ha parlato anche di un’altra iniziativa presa di recente dall’azienda: “Abbiamo deciso di creare le Menarini pills of art, ovvero creare dei piccoli video di un minuto e mezzo, tradotti in sette lingue, che illustrano quadri particolari, esempi di storie che probabilmente non sappiamo, su una rappresentazione o un dipinto italiano. Lo abbiamo fatto perché vogliamo trasmettere la bellezza dell’arte italiana ai nostri giovani”. Alla presentazione del volume era presente anche l’Ad del gruppo Menarini, Elcin Barker Ergun. “C’è chi dira’ ‘finalmente una donna’ – ha puntualizzato Aleotti – Lei è il nostro prima amministratore delegato non perché è una donna, ma perché è stata di gran lunga la persona migliore che abbiamo incontrato nei nostri colloqui. Lei e il nostro presidente, Eric Cornut, rappresentano perfettamente cosa vogliamo che sia oggi l’immagine di Menarini: la nostra solidità delle radici, ma anche proiezione ad un mondo sempre piu’internazionale, rivolto alla ricerca, per essere sempre piu’ vicini ai pazienti”.
Aleotti infine ha parlato del ruolo che ha deciso di affidarle pochi mesi fa Dario Nardella, ovvero consulente proprio del sindaco di Firenze in tema di imprenditorialità femminile. Quello dell’imprenditorialità femminile “è un tema abbastanza complesso che andrà esaminato in tutti i suoi aspetti pero’ certamente qualche pensiero ce l’abbiamo e non vedo l’ora di poterlo condividere con il sindaco”.