Alemanno “Dialogo con chi come noi è deluso da governo e da politica”

PALERMO (ITALPRESS) – “Noi presenteremo qui a Palermo, per la Sicilia, il Forum dell’Indipendenza Italiana che nasce non solo dalla delusione di quest’anno di governo, ma da una critica a tutta la politica e anche all’opposizione che è anche più negativa dal nostro punto di vista rispetto al governo. Noi notiamo, ed è un problema che si ripete sempre, che c’è un distacco fra la politica e le istanze della gente, quando ci sono le campagne elettorali ci sono delle promesse, come nel caso del centrodestra attuale, e poi appena si arriva al governo si fa diversamente”. Queste le parole di Gianni Alemanno, intervistato dall’Agenzia Italpress, che sottolinea come in questo caso “il governo Meloni ha esagerato perchè, il cambiamento da opposizione è maggioranza è sempre presente, ma in questo caso c’è proprio un rovesciamento esattamente contrario di quanto detto in campagna elettorale”. Su tutti due esempi: “Sui flussi migratori siamo di fronte a un evidente insuccesso, la stessa Meloni lo ha ammesso, si è passati da slogan molto facili come il blocco navale o chiusura dei porti come fece Salvini, a constatare che la situazione è molto complessa e, per avere delle risposte forti e dure devono essere fatte in Africa e non in mare aperto o vicino ai porti italiani; questo è il primo dato fondamentale su cui è stata fatta una promessa e su cui abbiamo un risultato contrario. Sul reddito di cittadinanza, come sul salario minimo, si evidenzi una certa insensibilità sociale di questo governo, si butta troppo sul liberismo e troppo sull’economia di mercato, mentre le politiche sociali sono assolutamente carente; oltre alla giusta riduzione del cuneo fiscale, sostanzialmente non vediamo come si vanno a difendere i ceti più deboli e come si crea lavoro”.
L’ex sindaco di Roma ed ex ministro spiega che il dialogo è aperto con “tutti coloro che rappresentano questa esigenza di critica della politica ufficiale, noi siamo per l’indipendenza italiana, ovvero riteniamo che senza un forte sforzo per riprendere la sovranità nazionale e le chiavi di casa, nessun problema possa essere risolto, di fatti nasciamo fondamentalmente da una critica della guerra in Ucraina che per noi è un appiattimento nei confronti dell’amministrazione Biden che è contrario al nostro interesse nazionale. Questa guerra ci ha fatto perdere qualcosa tra i 150 e 180 miliardi di euro come perdita economica complessiva per la nostra nazione. Noi dialoghiamo con tutti quelli che si ritrovano su questo – prosegue -, sicuramente con Paragone che rappresenta con Italexit un nome importante, guardiamo a quanto detto dal generale Vannacci contrario ai luoghi comuni calati dall’alto, parliamo anche con Marco Rizzo che da ex segretario del Partito Comunista oggi con Italia Sovrana e Popolare ha costruito una realtà che partendo da sinistra parla di cose molto importanti, parliamo anche con il mondo cattolico rappresentato da Pillon. Stiamo cercando di parlare con tutti, noi partiamo dalla destra sociale e da lì vogliamo parlare trasversalmente a tutti”. Il primo bacino di delusi è “quello degli astensionisti che continua a crescere e dimostra che oggi non c’è una alternativa alla politica che viene proposta dal governo, inoltre, anche ai delusi del MoVimento 5 Stelle che speravano in un movimento di cambiamento, i delusi di sinistra che vedono un Pd sempre più allineato con gli Usa, con Bruxelles e sempre più legato ai diritti delle minoranze e non a quelli sociali. C’è un enorme spazio che deve essere rappresentato se vogliamo salvare la nostra Nazione, se continuiamo con gli slogan dominanti andremo a sbattere in maniera clamorosa e già si vedono i primi segnali”.
Alemanno però precisa che non si cerca “la caduta di questo governo altrimenti arriverebbe un governo tecnico che sarebbe peggiore, detto ciò, la critica è molto forte, noi accettiamo un dialogo solo se su temi politici, non ci interessano spazi o poltrone, abbiamo rifiutato spazi di questo tipo perchè vogliamo risposte chiare su tutte le cose che il centrodestra dovrebbe rappresentare e che non sta rappresentando. Noi ci siamo dati la scadenza del mese di novembre per decidere la trasformazione e la nascita del nuovo movimento che sarà una cosa nuova rispetto al Forum che è invece una confederazione di tante realtà diffuse sul territorio, valuteremo le alleanze e se presentarci alle europee con una nostra lista di fronte a uno scalino abbastanza alto del 4%, ma non escludiamo nulla e siamo aperti a qualsiasi possibilità”. Infine, la Sicilia. “Con il centrodestra siciliano vale lo stesso discorso di quello nazionale, noi a livello locale operiamo con le liste civiche e non escludiamo a livello locale, dove ci sono governatori bravi e sindaci bravi, di dare segnali positivi. Gli autonomisti sono un tema interessante perchè il nostro discorso di sovranità nazionale può avere a certe condizioni una sintonia con l’autonomismo, ma indichiamo un nemico molto netto: l’autonomia differenziata, è un grande pericolo perchè rischia di mettere in una funzione ancora più subalterna le Regioni meridionali; questa è una accusa che facciamo al governo e spero che su questo si possa parlare con l’autonomismo siciliano. Con Cateno De Luca ci siamo confrontati però lui si ostina a cercare al centro la risposta alle attuali difficoltà, ma al centro ci si trova con Mastella, Renzi e Calenda che sono persone che rappresentano la continuità con quello che sta avvenendo adesso, spero che Cateno veda una strada diversa”, conclude.

– Foto Italpress –
(ITALPRESS).

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