CAGLIARI (ITALPRESS) – “Da questa riunione usciamo con l’impegno di rivederci a scadenza mensile, nel frattempo ho convocato una riunione urgente con l’assessorato all’Ambiente che ha competenze importanti in materia e ci fornirà le risposte necessarie sui temi sollevati”. Così la presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, a conclusione del primo tavolo del settore ittico delle lagune, tenutosi questa mattina nella sala stampa della Regione. Più di tre ore di confronto approfondito su tutti i temi del settore, alla presenza dell’assessore all’Agricoltura Gian Franco Satta, di gran parte dei consiglieri regionali della commissione Agricoltura, di una decina di sindaci, delle organizzazioni di categoria del settore e di una ventina di cooperative. “Prima del prossimo tavolo dunque come Regione faremo i compiti a casa e fisseremo e condivideremo le priorità da affrontare in modo da non farci trovare impreparati davanti a possibili eventi critici ambientali e che potremmo avere già a maggio – ha detto ancora Todde – Nel frattempo parallelamente faremo partire tavoli tecnici che affrontino i temi specifici che avete sollevato, coinvolgendovi direttamente nelle soluzioni”. Il tavolo convocato dopo il primo incontro del 19 dicembre ha affrontato tutte le criticità di un settore che coinvolge 28 compendi ittici gestiti da 20 cooperative con circa 1.000 fra lavoratori e soci. Entrando nel merito delle questioni, il confronto è partito dai problemi idraulici che affrontano le tante lagune del territorio, con la necessità di dragaggi che consentano di ripristinare l’ossigenazione delle acque.
Sulla suddivisione fra manutenzione ordinaria (in capo ai concessionari delle lagune) e straordinaria, la proposta della presidente Todde è quella di “affrontare il tema infrastrutturale mettendo immediatamente a terra le risorse, visto che dal 2018 a oggi sono stati spesi solo 6 milioni mentre ci sono molte altre dotazioni finanziarie”. L’idea dunque è quella di coinvolgere “in modo laico” i Consorzi di bonifica, enti con dotazione strumentale e di personale adeguate per la gestione degli interventi necessari in corso di programmazione, lasciando alle Unioni di comuni la programmazione strutturale degli interventi. I rappresentanti delle organizzazioni datoriali e i presidenti delle cooperative hanno poi illustrato i problemi relativi alla pesca delle anguille e di altre specie chiedendo di condividere le possibili modifiche alla normativa delle “griglie” e alle compensazioni e all’abbattimento dei cormorani, uccelli che nel periodo invernale mangiano quantità ingenti di pesci nelle lagune.
Da parte dell’assessorato all’Agricoltura e del servizio Pesca si è fatto notare che le normative sono di carattere comunitario e nazionale, mentre le norme regionali sono di competenza dell’assessorato all’Ambiente, garantendo comunque la volontà di affrontare il tema con tutte le parti coinvolte. Ultimo problema affrontato è quello relativo ai bandi che devono suddividere le risorse aggiuntive previste dal Consiglio Regionale: 6 milioni che si aggiungono ai 6 milioni già stanziati dalla Giunta. Sui Piani di azione necessari per accedere ai bandi, l’impegno è quello di coinvolgere cooperative e associazioni datoriali per definirli meglio.
foto: ufficio stampa Regione Sardegna
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