Cinquanta micro aziende catanesi hanno aderito all’iniziativa ‘Resto al Sud’ il progetto destinato ai giovani che vogliono fare impresa, istituito con il Decreto Legge ‘Mezzogiorno’. Parte dal capoluogo etneo il road show sull’iniziativa a sostegno della nascita di nuove imprese avviate da giovani nelle regioni del Mezzogiorno, con fondi che possono coprire fino al 100% dell’investimento.
L’obiettivo è quello di avviare iniziative imprenditoriali per la produzione di beni nei settori industria, artigianato, trasformazione di prodotti agricoli, pesca e acquacoltura, fornire servizi alle imprese e alle persone, investire sul turismo. Sono 97 gli enti accreditati da Invitalia e 206 le banche per offrire assistenza ai giovani meridionali. L’iniziativa è stata presentata dal sindaco Enzo Bianco e dall’ad di Invitalia Domenico Arcuri.
“Negli ultimi anni le imprese sono tornate ad investire a Catania – ha detto il sindaco Enzo Bianco – c’è la St Microelectronics che è tornata ad assumere e a investire 280 milioni di euro. La stessa cosa sta facendo Enel con 3Sun con un altro investimento da 80 milioni di euro. A tutto questo si aggiungono gli investimenti pubblici per creare infrastrutture e aiutarci a sviluppare attività imprenditoriali. Ho creduto molto in ‘Resto al Sud’ che significa aiutare i ragazzi siciliani e del Sud in generale a diventare imprenditori. Un aiuto concreto che da’ la possibilità di avere l’80% di quello che loro investono. Abbiamo creato uno sportello è una task force che cinque giorni alla settimana è pronta a ricevere le domande con il supporto di Invitalia. Gia’ 50 micro imprese catanesi sono state valutate assai positivamente”.
Per l’ad di Invitalia Domenico Arcuri: “Resto al Sud è un’opportunità concreta per inventarsi un lavoro come oggi e’ sempre più necessario fare, per inventarselo vicino casa propria senza dovere dare retta alle chimere o doversi spostare ed essere costretti a prendere un treno per andare via. C’è una dotazione finanziaria importante: nei primi tre mesi ci sono già 7.600 proposte e sono già nate 240 imprese e ogni giorno un giovane meridionale o un gruppo di giovani meridionali vede realizzato il sogno di fare impresa nella propria terra”.
Possono presentare domanda i candidati dai 18 ai 35 anni residenti (o che si stanno per trasferire) in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia. Altro requisito richiesto e’ quello di non essere titolari di attività di impresa in esercizio, né beneficiari nell’ultimo triennio di misure a favore dell’autoimprenditorialità. Sono ammesse ai finanziamenti sia le imprese individuali che le società (anche in forma cooperativa), mentre sono esclusi i liberi professionisti e le attività commerciali. La misura ‘Resto al Sud’ conta su uno uno stanziamento di fondi di oltre 1,12 miliardi di euro fino al 2025, di cui 36 milioni annui fino al 2019, ma non si esclude che intervengano aggiustamenti in corsa. Il candidato può percepire fino a un massimo di 50mila euro, che arrivano fino a 200mila in caso di progetti imprenditoriali presentati da società costituite da più persone.
Una parte delle agevolazioni andrà a fondo perduto (35%), mentre il resto (65%), consisterà in un finanziamento bancario con istituti convenzionati e garanzia coperta dal Fondo per le Pmi. I progetti finanziabili riguardano: la produzione di beni nell’artigianato, industria, pesca, acqua cultura, ma anche fornitura di servizi compresi quelli turistici. Le spese connesse ai progetti (dalle materie prime ai macchinari e programmi informatici, passando per le utenze) possono essere coperte fino al 100%. Altra peculiarità della misura è la possibilità di fruire di consulenze gratuite per la progettazione imprenditoriale.