Al Gemelli Pca per pazienti con infiammazione cronica intestinale

ROMA (ITALPRESS) – Nel 2020, presso la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS sono state prese in carico circa 5 mila persone con diagnosi di Malattia Infiammatoria Cronica Intestinale (MICI). “Alla luce di questi volumi assistenziali – commenta il professor Antonio Giulio de Belvis , direttore UOC Percorsi e Valutazione Outcome Clinici della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCSS – si è dunque ritenuto necessario implementare presso la nostra Fondazione un Percorso clinico-assistenziale che standardizzi criteri condivisi per la gestione complessiva dei pazienti affetti da MICI, così da facilitare l’intero percorso ospedaliero, dall’accesso attraverso lo Sportello Gemelli-IBD, alla valutazione multidisciplinare, fino al trattamento e al successivo follow-up. Lo sforzo di questo Percorso e delle innovazioni organizzative che esso comporta è anche di garantire cure di qualità, sicurezza e continuità, che rappresenta una sfida, specie in questo periodo pandemico, visto che i nostri assistiti provengono da molte Regioni italiane”.
“Il fulcro organizzativo della presa in carico e della gestione in continuità del paziente con IBD – ricorda il professor Antonio Gasbarrini, direttore del Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche e del Centro di eccellenza delle Malattie dell’Apparato Digerente (CEMAD)Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e Professore Ordinario di Medicina Interna dell’Università Cattolica del Sacro Cuore – è il CEMAD, realizzato nel 2018 con il supporto di Fondazione Roma e volto a garantire ai pazienti quell’assistenza moderna ed efficace nelle opzioni diagnostiche, terapeutiche e di continuità. Le chiavi del successo sono: approccio multidisciplinare e multi-professionale e coinvolgimento attivo dei pazienti nei momenti salienti del percorso”.
“Il Centro Dipartimentale di Chirurgia Colon-Retto – sostiene il professor Sergio Alfieri, direttore del Centro Chirurgico del Pancreas della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e Professore Ordinario di Chirurgia Generale all’Università Cattolica – rappresenta ormai il modello organizzativo per garantire concretamente le condizioni di successo nella gestione chirurgica: una più appropriata gestione peri-operatoria, la riduzione del rischio chirurgico e il pronto recupero dell’autonomia del paziente”.
“In questo ambito la sfida – sottolinea Vincenzina Mora, responsabile Centro Coordinamento Trials Clinici, Dipartimento Scienze mediche e chirurgiche Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS – riguarda non solo l’introduzione delle tecnologie innovative, ma l’implementazione di ruoli e modalità di organizzazione che realmente impattino sulla qualità e la sicurezza delle cure, a partire dall’interazione con i nostri assistiti”.
I due coordinatori di Percorso, il professor Alessandro Armuzzi, Direttore UOS Malattie Infiammatorie croniche Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e Professore Associato di Gastroenterologia, Università Cattolica del Sacro Cuore, campus di Roma e il professor Luigi Sofo Direttore UOC Chirurgia addominale Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e Professore Associato di Chirurgia Generale, Università Cattolica – sottolineano l’importanza della gestione in team nei momenti decisionali cruciali del percorso, coinvolgendo il gastroenterologo, il radiologo, l’anatomo-patologo, il chirurgo, il reumatologo, l’oculista, il dermatologo, lo psicologo, il nutrizionista e lo staff infermieristico.
“La collaborazione e interazione di tutte queste figure professionali negli ‘snodi di percorsò, quali quelli della diagnosi, del trattamento, della remissione e/o delle riacutizzazioni, sono alla base della più adeguata combinazione e realizzazione degli interventi assistenziali e di una presa in carico globale della persona assistita e della sua condizione, anche per il notevole impatto in termini di qualità di vita”.
La Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS si impegna a definire e ad implementare il PCA insieme all’Associazione AMICI Onlus. “Come in altri percorsi – commenta Salvo Leone, Direttore Generale di AMICI Onlus -le Associazioni di Pazienti sono chiamate a svolgere un ruolo fondamentale di advocacy per i pazienti e con i pazienti e di watchdog per conto del paziente, per migliorare continuamente la qualità della nostra assistenza”.
Sono circa 200 mila gli italiani affetti da MICI (o IBD, Inflammatory Bowel Disease), patologie ad eziologia sconosciuta e a patogenesi autoimmune. L’età d’esordio delle MICI, le cui principali entità nosologiche sono la malattia di Crohn e la retto-colite ulcerosa, si colloca in genere tra i 15 e i 45 anni. Il loro decorso è tipicamente a poussèe, con alternanza di periodi di remissione e di riacutizzazione, caratterizzati da importanti limitazioni nelle attività quotidiane.
Ad oggi, nonostante il progressivo aumento di incidenza delle MICI e le campagne di sensibilizzazione organizzate dall’Italian Group for the study of Inflammatory Bowel Diseases (IG-IBD) e dall’Associazione Pazienti AMICI, si registrano ancora notevoli differenze sul territorio nazionale, sia in termini di diagnosi, spesso tardiva, che di accesso alle terapie farmacologiche, che di un’appropriata ed efficace presa in carico dei pazienti.
(ITALPRESS).

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