Agricoltura, per Wwf al top tra le cause di perdita di natura in Europa

ROMA (ITALPRESS) – Al livello globale la perdita di natura è in gran parte legata ai regimi alimentari e scelte di consumo, come evidenziato dal report Wwf “Invertire la rotta: il potere delle “diete amiche del Pianeta”. In Europa e in Italia la minaccia principale per la biodiversità è l’agricoltura, a causa dell’uso di sostanze chimiche di sintesi, della semplificazione degli agroecosistemi e dell’abbandono delle pratiche tradizionali.
Tra i principali imputati, i pesticidi: il loro danno sulla biodiversità, così come quello che riguarda la nostra salute, ha anche un forte impatto economico. Uno studio Usa del 2014, ha valutato in 284 milioni di dollari l’anno il solo danno diretto legato alla scomparsa delle api e degli altri insetti impollinatori. Lo sterminio di altri insetti e dei parassiti predatori naturali degli insetti e degli organismi dannosi costa, invece, complessivamente, 520 milioni di dollari l’anno, considerando anche la spesa del ricorso aggiuntivo a trattamenti fitosanitari. E ancora: 1,5 miliardi di dollari l’anno vanno in fumo per le perdite nei raccolti legate all’accresciuta resistenza ai pesticidi, compresi i costi aggiuntivi connessi al maggior impiego di fitofarmaci. Gli insetticidi influenzano direttamente la biodiversità e inoltre, colpendo i principali impollinatori, hanno effetti indiretti sulla biodiversità delle specie vegetali. Uno studio condotto in Germania e pubblicato su Plos One, ha misurato la biomassa degli insetti alati, fondamentali per l’impollinazione, in 63 riserve naturali lungo un arco di 27 anni e ha evidenziato un declino complessivo del 76% (con picchi fino all’82% nella stagione medio-estiva quando la loro presenza è maggiore). L’analisi rileva come tale declino, indipendente dalla tipologia di habitat, non possa essere spiegato da cambiamenti meteorologici, nè dalla distruzione dell’habitat. Gli autori concludono che l’intensificazione delle pratiche agricole insostenibili, incluso l’utilizzo di pesticidi, è la causa più probabile di tale collasso della biomassa degli insetti.
Secondo il Wwf cambiare il sistema agricolo è possibile con due azioni principali: puntare sull’agricoltura biologica per arrivare al 2030 in Italia con almeno il 40% della superficie agricola totale (oggi siamo solo al 15,8%), tutelando così la biodiversità e la salute umana; ridurre i sussidi perversi elargiti dall’Unione europea trasformandoli in contributi virtuosi in grado di promuovere una vera transizione ecologica della nostra agricoltura. In questo modo sarebbe possibile passare dalle operazioni unicamente di greenwashing – dove la sostenibilità è dichiarata ma non praticata nei campi – ad un’agricoltura sana per l’uomo e per il Pianeta.
(ITALPRESS).

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