Aggressione omofoba a Roma, pestato mentre cammina col fidanzato

ROMA (ITALPRESS) – Camminavano mano nella mano tornando a casa dopo il Capodanno, quando sono stati aggrediti con insulti omofobi, per il solo motivo di essere una coppia omosessuale. E’ successo a Roma, in zona Malatesta. A renderlo noto è l’associazione Gaynet, che ha supportato i due ragazzi nel processo di denuncia. Intorno all’una di notte in 10 prendono di mira i due ragazzi per il semplice fatto che si tengono per mano, scendono dal primo piano di un palazzo e si accaniscono a calci e pugni contro Sthepano, residente a Roma e originario del Perù, colpendo anche il fidanzato Matteo. Dopo 15 minuti di botte e minacce, i due hanno dovuto camminare fino al pronto soccorso con Stephano sanguinante, perchè non c’erano ambulanze disponibili. Trauma cranico, naso rotto, volto tumefatto e 25 giorni di prognosi, ma sopratutto tanta rabbia e paura: “Io ho saputo difendermi in qualche modo, ma mi hanno aggredito in 10 in modo tale che altri ragazzi non sarebbero sopravvissuti. Abbiamo denunciato e vogliamo che la nostra storia sia da esempio. Vogliamo che tutto questo finisca, tenersi per mano o scambiarsi uno sguardo romantico deve essere un gesto normale per tutti. Vogliamo reagire alla paura, perchè con la paura di essere se stessi non si vive”.
L’episodio segue di pochi giorno quanto avvenuto a Milano, con una dinamica simile, che parte dal tenersi per mano della coppia, a conferma del dato europeo della FRA, secondo il quale il 53% delle persone LGBTQIA+ evita ancora oggi di tenersi per mano in pubblico. Le istituzioni locali si sono subito attivate una volta informate dei fatti, mentre le realtà LGBTQIA+ si stanno coordinando con le associazioni del territorio per organizzare un presidio in zona Malatesta sabato 4 gennaio alle ore 17:00.
“Quello che è successo a Sthepano – commenta Rosario Coco, Presidente di Gaynet – è il risultato di tutte quelle leggi di uguaglianza che ancora non ci sono, visto che l’Italia registra un vergognoso 36° posto sulla parità LGBTQIA+ nella Rainbow Map di ILGA Europe, nonchè della peggiore maggioranza parlamentare sui diritti civili che l’Italia ricordi, dal disastro nei consultori alla persecuzione di famiglie arcobaleno e persone trans. Oltre alle classiche lacrime di coccodrillo, chi avrà il coraggio in Parlamento di ammettere le proprie responsabilità? come aver agitato la bufala del gender per anni bloccando qualunque tipo educazione a diversità e rispetto nelle scuole, aver applaudito all’affossamento della legge contro l’omolesbobitransfobia, aver attaccato i Pride o essersi schierati con Orban in Europa. La solidarietà non basta più e per ammettere di aver sbagliato, o di non aver fatto abbastanza, non è mai troppo tardi”.
(ITALPRESS).

Foto:
Ufficio Stampa Gaynet Roma

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