Compie 85 anni il “ragazzo della via Gluck”. Adriano Celentano, uno degli artisti più poliedrici del panorama musicale, e non solo, italiano, è nato il 6 gennaio del 1938 a Milano, al numero 14 di via Cristoforo Gluck. Una strada al quale è rimasto molto legato tanto da dedicargli una delle sua canzoni più popolari.
Gli inizi a metà degli Anni ’50 lo vedono ispirarsi ai grandi interpreti del R’n’R d’oltre oceano, e se negli States hanno “Elvis the Pelvis”, da noi c’è lui, il “molleggiato” a farsi notare oltre che per il ritmo delle sue canzoni per il suo modo scatenato di ballare.
Tra i suoi primi successi “24mila baci” e “Il tuo bacio è come un rock”. Ma anche “Pregherò” una versione italiana di “Stand by Me” di Ben E.King. Spesso autore delle musiche dei suoi brani, Celentano ha portato al successo uno dei primi brani scritti da Paolo Conte. Il suo “Azzurro”, infatti, scala la vetta della hit parade italiana e ci resta a lungo. Sempre un passo avanti rispetto agli altri, lo si può considerare il precursore degli odierni rapper con la sua “Prisencolinensinainciusol”, con un testo inventato, senza parole compiute, ma piena di ritmo.
Così come proprio con “Il ragazzo della via Gluck” parla delle tematiche ambientaliste che ritroveremo in un “Mondo in Mi 7a” che subì anche la censura per i temi trattati. Anche “Chi non lavora non fa l’amore”, cantata in coppia con la moglie Claudia Mori, con il quale vinse il Festival di Sanremo nel 1970 è legata, in qualche maniera, al momento che stava vivendo il Paese, con la protesta del mondo operaio, con gli scioperi che, però, secondo molti il testo condanna. Al suo attivo ha oltre quaranta album, fino ad arrivare al suo ultimo brano “L’emozione non ha voce”.
Celebri anche i suoi duetti con l’altra grande della musica italiana. Mina. Uno su tutti “Acqua e sale”. Celentano è stato molto attivo anche nel cinema, recitando in una quarantina film e dirigendone cinque, il più discusso è stato certamente “Yuppi du”. Ma anche il piccolo schermo lo ha visto protagonista con spettacoli trasmessi dalla Rai, come Fantastico, o i vari one man show, uno su tutti “Francamente me ne infischio” che ha ricevuto la Rosa d’argento a Montreux. Spettacoli che hanno avuto pareri contrastanti, ricevendo anche molte critiche, ma riscuotendo un grandissimo successo si seguito e di share.
foto: agenziafotogramma.it