BOLOGNA (ITALPRESS) – Energia pulita con l’obiettivo di arrivare al 100% da fonti rinnovabili entro il 2035. Un programma annuale, già a partire dal 2021, di controlli periodici sullo stato di efficienza, conservazione e funzionamento delle dighe. Un piano straordinario di ammodernamento degli impianti per renderli più sostenibili, a partire dalle prossime concessioni che saranno rilasciate, per produrre più energia verde, a parità di risorsa idrica utilizzata, e realizzare interventi di conservazione dei bacini dei corsi d’acqua di pertinenza a tutela dell’ecosistema e della biodiversità. L’Emilia-Romagna vara nuove norme sulle grandi derivazioni. In tutta la regione se ne contano nove, gestite dal Gruppo Enel. Il progetto di legge ha ricevuto il disco verde della Giunta e ora si avvia l’iter della discussione in Commissione e Assemblea Legislativa.
“Si tratta di un ulteriore passo avanti verso la transizione ecologica dell’Emilia-Romagna, la crescente sostenibilità delle dighe con finalità idroelettrica e la sicurezza delle operazioni di gestione- afferma l’assessore regionale all’Ambiente, Irene Priolo-. Nella nostra regione tutte le concessioni di grandi derivazioni a scopo idroelettrico hanno scadenza il 1^ aprile 2029”. “Le nuove norme regionali rispondono però ad una precisa delega dello Stato, da esercitare per legge entro la fine del 2020- prosegue l’assessore-. Si punta a costruire un percorso organico in vista dei futuri rinnovi delle concessioni, garantendo da subito risorse aggiuntive e maggiore attenzione alla sostenibilità degli impianti”. Tra le novità, è contemplata infatti la modifica del canone annuale dovuto da parte dei concessionari, attualmente fissato in circa 14 euro a kilowatt.
(ITALPRESS).
Acqua e rinnovabili, nuove norme in Emilia Romagna
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