«Non sarà una canzone d’amore, né trap, ma un pezzo frizzante, un nuovo rock&roll, qualcosa che i fan non hanno mai ascoltato. Io credo che possa piacere sia ai pischelli sia ai più grandi. Molti si aspettano l’autotune e invece avranno una bella sorpresa». Così Achille Lauro, cantante della scena trap italiana che riferendosi a se stesso non usa mai la prima persona, ma il plurale maiestatis («Mi sento parte di una squadra, quindi la canzone (e anche tutto il resto) non è solo mia»), ha parlato di “Rolls Royce”, pezzo con il quale sarà in gara al Festival di Sanremo. L’artista romano classe 90, al secolo Lauro De Marinis, lo ha fatto in occasione della presentazione del suo libro “Sono io Amleto” e del docufilm “Achille Lauro No face 1”, il primo di una trilogia sul passato, il presente e il futuro («Immaginato in forma di romanzo») del cantante che in primavera pubblicherà per Sony Music il suo nuovo disco di inediti e dal 10 maggio sarà in tour in Italia. «Per noi Sanremo è un traguardo, fare le prove con un orchestra di 60 persone è stato magia», ammette senza nascondere la sua preoccupazione. «Sanremo è patrimonio culturale italiano, per me era come Natale, la famiglia si ritrovava. Per tutti è fantastico, per me – confessa – è come un esame universitario». «A scrivere Rolls Royce sono stato io, la maxi produzione artistica è di Boss Doms e poi ci sono Frenetik e Orang3, che sono produttori multiplatino della scena non solo hip hop», continua Achille Lauro che non ha svelato con chi si presenterà sul palco nella serata dei duetti in programma venerdì 8.
«Tolti i grandi nomi come Renato Zero e Vasco Rossi che di sicuro non verranno, per spostarmi dallo standard sto pensando a un attore», ha detto il trapper. L’effetto stupore, che non risparmierà il nuovo album, sembra il fine ultimo del trapper. «Il nostro nuovo disco senza etichetta di genere. Abbiamo attinto dal passato, dagli anni 70 e 80, sto ascoltando Elvis e Beatles. Certo lasceremo una zona comfort per i fan con qualche pezzo trap che per i giovani è il nuovo pop», aggiunge confessando di voler «entrare nell’Olimpo della musica italiana». A dirigere l’orchestra di Sanremo sarà il Maestro Enrico Melozzi («Che è sempre stato la nostra unica scelta») e non Carolina Bubbico che, a suo dire, è stata sostituita per aver spoilerato la sua presenza. «A lei era stata affidata la partitura degli archi, ma probabilmente ha frainteso», taglia corto il management dell’artista.
E Achille Lauro in prima persona, invece, a rispondere in merito a una sua intervista diffusa dopo i fatti i di Corinaldo in cui, sull’utilizzo dello spray al peperoncino tra la folla, diceva “In fondo è solo una moda”. «Decontestualizzare una mia intervista non è stato bello. Mi sono molto arrabbiato di vedere la mia faccia e sentire quelle parole, ho pure cercato di farla rimuovere», spiega. «La cosa che dicevo, prima di quella tragedia e che riempire la location di un concerto non è scontato ed essere disturbati dallo spray al peperoncino, qualcosa che è normale da qualche anno».