Come fossimo in un giallo di Hitchcock, ma siamo invece al centro di un intrigo di mafia di quelli incredibilmente veri e ancora non risolti: il mistero della Natività del Caravaggio trafugata a Palermo nel 1969 e a tutt’oggi ancora non ritrovata. I pentiti si rimpallano verità sulla sua sorte, che vanno dai mille pezzi in cui si sarebbe sbriciolata al momento di essere consegnata al committente sino all’esser stata data in pasto ai porci… Fatto sta che ancora oggi non si hanno certezze, sicché Roberto Andò insieme ad Angelo Pasquini hanno messo mano a una sceneggiatura in perfetto stile giallo in cui inventano le loro ipotesi, legandole al mondo che meglio conoscono, quello del cinema.
Nasce così “Una storia senza nome” il film firmato da Roberto Andò che viene presentato oggi Fuori Concorso alla Mostra del Cinema di Venezia e che arriverà nelle sale italiane il 20 settembre prossimo. Protagonista è una Micaela Ramazzotti in versione svampita dark lady per caso: il suo personaggio, Valeria, è in realtà la segretaria di una casa di produzione, ma è anche la ghost writer di un famoso sceneggiatore (Alessandro Gassman) che da anni si affida solo a lei per i suoi script. Quando però Valeria gli consegna un soggetto dettatole da un misterioso anziano signore (Renato Carpentieri) che sembra saperla lunga su cose di mafia, la faccenda si complica e diventa imprevedibilmente pericolosa. Perché quel misterioso signore è un poliziotto e la storia che le ha raccontato è vera ed ha a che fare con il furto del celebre dipinto caravaggesco da parte della mafia. Valeria si ritrova così sempre più spinta in un vortice di misteri, tra pedinamenti, telecamere nascoste, mafiosi che pestano lo sceneggiatore, incontri segreti nel cuore del governo, trattative… E soprattutto il set del film, che nel frattempo è andato in produzione, diretto da un famoso regista internazionale (interpretato da Jerzy Skolimowski) e prodotto con soldi della stessa mafia… La quale a questo punto vuole scoprire chi è il misterioso sceneggiatore che sta scrivendo quello script e conosce così tanti segreti.
Roberto Andò si diverte a raccontare una storia che ha il gusto pienamente giallo, ambientandola (con una certa libertà creativa) nel mondo del cinema, tra set, case di produzione, sceneggiatori e registi. Il film riesce nel gioco di equilibrio tra la trama gialla e le sfumature sentimentali e comiche che comunque danno il loro apporto. Micaela Ramazzotti tiene fede al suo personaggio, virandolo in versione sexy quando necessario.
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