Ricordare la fine della prima guerra mondiale, ma soprattutto sottolienare la voglia di pace, attraverso le opere dei maggiori pittori del ‘900, è lo scopo della mostra “Dalla Guerra alla Pace 1918 – 2018”, che rimarrà aperta al pubblico a Palazzo Lascaris, a Torino, fino al 14 dicembre.
“La prima guerra mondiale è stata una grande tragedia, con milioni di morti e feriti – ha detto il presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Nino Boeti, durante l’inaugurazione – dalla fine della seconda guerra mondiale abbiamo avuto in Europa 70 anni di pace. Queste splendide opere ci raccontano gli uomini e gli artisti che quei periodi hanno vissuto in prima persona, esprimendo attraverso la loro arte sia l’orrore della guerra che il forte desiderio di pace. Il Consiglio regionale in questo anno ha promosso molte iniziative che inneggiano alla pace, con questa grande mostra d’arte aperta gratuitamente al pubblico, vogliamo testimoniare una volta di più che non ci può essere progresso se non c’è pace e solidarietà tra gli uomini”.
L’esposizione racconta, attraverso 46 opere pittoriche e di scultura di grandi artisti italiani di fama internazionale (tra gli altri Balla, Sironi, Guttuso, Picasso, Vedova, De Chirico, Paladino e molti altri) cento anni di storia dell’arte in Italia, dalla fine della prima guerra mondiale ad oggi.
I curatori Cinzia Tesio e Rino Tacchella durante l’inaugurazione hanno compiuto un breve excursus del percorso artistico tracciato dalla mostra: “Abbiamo selezionato le opere in modo che fossero rappresentate tutte le correnti artistiche del ‘900 – dal figurativo all’astrattismo – anche per mostrare come i pittori abbiano voluto esprimere i diversi sentimenti dell’uomo che può essere alla stesso tempo portatore di violenza, dolore, guerra, ma anche di amore e di pace”.
“La pace deve diventare intoccabile, dobbiamo pretendere la pace – ha affermato Ernesto Olivero, fondatore del Sermig, durante il suo intervento – non ci sono bastati milioni di morti, dobbiamo sempre arrivare ad un accordo, senza lasciare che le nostre idee differenti portino all’odio e alla violenza”.
La mostra, promossa dal Consiglio regionale con l’associazione Culturando Insieme di Cherasco, è stata allestita grazie alla attiva collaborazione di numerosi collezionisti privati che hanno concesso l’esposizione pubblica delle loro opere, condividendo il valore dell’arte come strumento di conoscenza e di cultura per tutti.