E’ stata inaugurata a Palermo, a Palazzo Sant’Elia, la mostra “Altre Stanze anni 50 e 60”, a cura di Mariastella Margozzi e Morena Costantini, che raccoglie quaranta opere di trenta artisti degli anni Cinquanta e Sessanta provenienti dalle sedi della Banca d’Italia.
Dopo Frascati, Latina e Bari, dove ha fatto registrare più di 75.000 presenze, la mostra della Banca d’Italia approda dunque a Palermo che si avvia a concludere il suo anno come Capitale della Cultura.
In esposizione a Palazzo Sant’Elia ci sono da oggi quarantatrè opere di grandi maestri degli anni Cinquanta e Sessanta, facenti parte della collezione d’arte della Banca d’Italia, mostrate insieme per la prima volta al pubblico secondo un filo narrativo che racconta quel periodo storico.
Un patrimonio prezioso che si è costituito nel tempo, e narra lo sviluppo dell’arte figurativa italiana e le trasformazioni sociali del Paese. Una collezione destinata agli ambienti di rappresentanza degli istituti di credito ma che in questi mesi è uscita dagli studi dirigenziali per percorrere quella stessa Italia che fa parte del racconto.
“Altre stanze” racconta la vivacità degli anni del secondo dopoguerra, una Italia che ha sofferto ma che ha voglia di rialzarsi, alla ricerca della democrazia, del benessere, di una maggiore libertà. E’ l’Italia del primo Festival di Sanremo (1951), del maestro Manzi che dalla TV (1954) insegna agli adulti a leggere e scrivere; le “borgate” di Pasolini contro la Dolce Vita e il miracolo economico; del Piano Marshall, del paragone con gli States, delle prime lavatrici e frigoriferi; di Enrico Mattei all’Eni e di Adriano Olivetti.
“Una mostra splendida – ha detto il sindaco Leoluca Orlando – presente al Vernissage insieme al prefetto Antonella De Miro – che Palermo Capitale italiana della cultura del 2018, e città di cultura, oggi conosce grazie all’attenzione della Banca d’Italia che ha messo a disposizione le sue importanti collezioni”.
Per Banca d’Italia erano presenti all’inaugurazione Luigi Donato, capo del dipartimento Immobili e appalti, e il direttore della sede di Palermo Pietro Raffa.
“Questa mostra – ha detto Donato – è il segno della volontà della Banca d’Italia di aprirsi alla collettività e condividere il suo patrimonio”.
Per il prefetto di Palermo, Antonella De Miro, con la mostra di Palazzo Sant’Elia “la Banca d’Italia si fa cooprotagonista del rilancio d’immagine di Palermo iniziato con Manifesta e con Palermo Capitale della cultura, un rilancio che non può fermarsi”.
Secondo il responsabile della sede di Palermo di Banca d’Italia Pietro Raffa c’è “la soddisfazione nel potere contribuire a una mostra che si muove in sintonia con il percorso di condivisione del proprio patrimonio artistico deciso dalla Banca”.
La mostra potrà essere visitata fino al 28 febbraio dal martedì al venerdì dalle 9.30 alle 18.30. Sabato e domenica dalle 10 alle 18.30. Chiusa il lunedì e nel giorno di Natale. L’ingresso è gratuito.