Uno scooter sharing interamente elettrico a partire dal 1° gennaio 2020. È questo il traguardo che il Comune di Milano si è posto per portare tutti gli operatori ad abbandonare i motori termici. Un passaggio quasi obbligato visti i numeri che lo sharing su due ruote a Milano può vantare: “oggi abbiamo circa 1900 motorini in servizio sharing – ha spiegato questa mattina l’assessore alla Mobilità, Marco Granelli – e di questi il 95% sono elettrici. Con il rinnovo del bando per gli operatori ci sarà il 100% di elettrici da 1 gennaio 2020”. Per quanto riguarda lo sharing delle auto, Granelli ha spiegato che “la delibera di giunta dovrebbe arrivare a ottobre e si stabilirà la data in cui scatterà il 100% elettrico”. L’assessore è intervenuto questa mattina alla presentazione del terzo Report dell’Associazione Interesse Metropolitani (Aim) dedicato quest’anno alla mobilità Full Electric, a cui hanno partecipato anche il presidente di Atm, Luca Bianchi, e il rettore del politecnico di Milano, Ferruccio Resta. Sul tema del Full Electric, infatti Atm ha messo in campo investimenti e un piano a lungo termine, con l’obiettivo di trasformare l’intera flotta di mezzi in elettrico entro il 2030.
“Un piano che vale 1,5 miliardi – ha detto Bianchi – e che è già attivo: in circolazione ci sono già 27 autobus elettrici. Abbiamo già aggiudicato la gara per altri 250 bus elettrici e per 80 nuovi tram bidirezionali e, per la fine del 2020 contiamo di avere 40 bus e 30 tram, oltre a 50 nuove colonnine di ricarica e 8 Opportunity Charge”. Un piano che porterebbe benefici “che sono impressionanti – ha aggiunto Bianchi -. È stato calcolato che, con la trasformazione in elettrico, si risparmieranno circa 30 milioni di litri di gasolio, equivalenti a circa 75mila tonnellate di Co2, ogni anno. Per intenderci come due portaerei”. Mobilità elettrica che oggi si è arricchita anche di altri mezzi, definiti come micromobilità, come monopattini, segway e hoverboard. Su questo è tornato l’assessore Granelli ha sottolineato l’urgenza di una legge nazionale apposita, “una legge chiara su dove questi mezzi possono circolare”, dalle aree pedonali alle piste ciclabili, fino alle strade normali.
Il tema della mobilità, ovviamente, ha coinvolto anche le competenze del Politecnico di Milano, il cui rettore, Ferruccio Resta, ha sottolineato come “oggi le tecnologie necessarie esistono e gli investimenti ritornano. Quindi è il tempo di parlare meno e agire, di prendere decisioni, come sta facendo Atm, e di immettere risorse senza mettere in discussione ogni volta la scelta fatta” ha detto il rettore, che ha rilevato come Milano resti un’eccellenza in Italia, ma deve guardare all’estero per avere un parametro reale: “a Palermo, il 70% delle persone usa ancora il mezzo proprio, qui a Milano siamo intorno al 50%, mentre a Londra è meno di un terzo” ha detto, sottolineando poi che nel capoluogo lombardo “il 20% del traffico è costituito da mezzi commerciali che consegnano nell’ultimo miglio, ma che inquinano, a livello acustico e ambientale, per il 30%”.