VENEZIA (ITALPRESS) – Con i suoi 22.000 lavoratori, diretti e dell’indotto, i 23 milioni e mezzo di tonnellate di merci movimentate, un valore aggiunto prodotto di oltre 6 miliardi e mezzo di euro (un quinto di quello dell’intera provincia di Venezia) e, in ambito crocieristico, i suoi 550.000 passeggeri (cifre tutte calcolate su base annua) il porto di Venezia continua ad essere uno dei pilastri su cui si regge l’intero sistema economico della città e del suo territorio. Servono però ora interventi fondamentali, e condivisi, per garantirne un futuro prospero.
E’ il messaggio che è stato lanciato oggi dal convegno, tenutosi a Marghera, su iniziativa di Confcommercio, Confartigianato, Cna e Confesercenti, dal titolo “Il porto di Venezia e Chioggia: quale futuro per un asset fondamentale dell’economia del territorio?”, a cui ha preso parte, in rappresentanza della città, il vicesindaco Andrea Tomaello.
L’incontro era il secondo di una serie di appuntamenti promossi congiuntamente dalle associazioni di categoria, non solo per confrontarsi con politici e amministratori, ma anche per analizzare i problemi del porto (dalla sua accessibilità, alla sua collocazione strategica) e proporre, con un documento che sarà redatto al termine di questi convegni, soluzioni concrete per risolverli.
“Iniziative come queste – ha sottolineato il vicesindaco Tomaello – sono molto importanti perché non sempre, in questi anni, c’è stata la consapevolezza, nell’opinione pubblica nazionale, ma anche locale, di quanto sia importante il porto di Venezia per il nostro territorio. Dobbiamo cominciare a lavorare anche su questo, e nel contempo ‘fare squadra’ per far si che esso abbia un organico programma di sviluppo, e possa quindi restare un porto ‘di serie A’. Qualche segnale positivo importante, in questo senso, sta arrivando anche dal nostro governo. E’ fondamentale che Venezia si ricordi, e ricordi al mondo, che oltre che una città turistica è anche un grande porto”.
– Foto Ufficio stampa Comune di Venezia –
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