Dopo decenni, diamo la possibilità ai porti minori di vedere finanziati progetti per interventi di dragaggio dei fondali marini, unitamente alla gestione dei sedimenti estratti. Circa due anni fa con la pubblicazione dell’Avviso pubblico per la manifestazione di interesse è partito l’iter che consente agli enti locali e alle Autorità di sistema portuale di accedere, mediante una procedura ‘a sportello’, al finanziamento complessivo di 48 milioni di euro a valere sull’Asse VII del POR PUGLIA 2014-2020″.
Lo dichirara l’assessore alle Infrastrutture e Mobilità della regione Puglia, Giovanni Giannini. “Ad oggi sono stati ammessi a finanziamento i progetti presentati dai Comuni di Castro, Salve, Otranto, Maruggio e Ugento, per un totale di 10.211.428,79 euro, mentre le istanze dei Comuni di Rodi Garganico e Lesina sono all’esame della Commissione di Valutazione. Restano a disposizione circa 37,8 milioni di euro da assegnare per gli interventi di potenziamento delle infrastrutture e delle attrezzature portuali, attività di dragaggio dei fondali e costruzione di specifici sistemi di protezione tesi a mitigare il ripetersi di situazioni di perdita di pescaggio dei porti”.
“I progetti sono valutati in base alla capacità di migliorare l’accessibilità alle aree portuali, di incrementare l’attrattività del porto potenziando, tra l’altro, le attività economiche dipendenti dalla qualità dei fondali in termini di mantenimento/incremento dei livelli occupazionali e crescita dei traffici commerciali (merci e passeggeri), e di prevenire il rischio di immissione di specie aliene in ambiente marino.
Valorizzare i porti medio-piccoli e migliorare la loro accessibilità renderà la nostra regione sempre più attraente turisticamente e consentirà il normale svolgimento delle attività di pesca delle marinerie dei singoli Comuni. La tutela della risorsa mare ai fini della sostenibilità ambientale, è uno degli obiettivi che da sempre il mio Assessorato persegue e su cui investe. L’auspicio, quindi, è che i Comuni costieri si attivino ed utilizzino i fondi residui” conclude Giannini.