“Noi stiamo lavorando, stiamo sottoponendo a controlli durissimi tutte le strutture sanitarie. Ovviamente questi controlli sono immensi perché i dipendenti sono 45 mila quelli pubblici, più altri 10 mila dipendenti delle strutture private. Però quel che è certo è che questo miglioramento noi lo vediamo, lo vediamo come si vede in una cartella clinica il fatto che la febbre diminuisce ma non è che il cittadino percepisce ancora una vera e propria guarigione. C’è ancora moltissimo da fare però la direzione che abbiamo preso a noi pare corretta, bisogna solo avere la forza di insistere e di non mollare mai”.
Lo dichiara il governatore della Puglia Michele Emiliano in occasione della Conferenza dei servizi Asl Bari che si sta svolgendo presso la Fiera del Levante di Bari con un’ampia ed eterogenea platea composta da operatori e cittadini rappresentati da ben 72 associazioni che hanno individuato alcune priorità sulle quali lavorare in condivisione con il management sanitario.
Soffermandosi poi sulla sanità territoriale, tema della giornata “La nuova medicina del territorio” sul quale discutere oggi, Emiliano ne ha sottolineato il ruolo portante in quanto servirebbe ad evitare di ricoverare inutilmente le persone.
“Oggi – ha aggiunto il Presidente – la medicina e l’organizzazione moderna ci dicono che meno ricoveri si fanno e meglio è. Non si rischiano le infezioni ospedaliere, non si rischia un aggravamento dei costi, non si rischia di distrarre il personale quando invece ci sono le vere emergenze. Molte prestazioni si possono tranquillamente erogare in un PTA. Certo servirebbe un meccanismo di presa in carico del paziente, cosa sulla quale ci stiamo confrontando con i medici di famiglia. Serve qualcuno che dica al paziente se è necessario un ricovero o se invece è sufficiente una visita ambulatoriale”.
“Nonostante i tanti difetti che abbiamo – ha concluso Emiliano – siamo il sistema sanitario migliore da Roma in giù, siamo uno dei migliori d’Italia e questo, lo dico con orgoglio, è accaduto negli ultimi quattro anni. Naturalmente non basta, ci sono ancora tante cose da fare, io corro da una parte all’altra, cercando di migliorarle, insieme con i dipendenti onesti. Devo dire che i dipendenti del sistema sanitario nazionale non sono tutti come quelli che sono stati arrestati questa mattina a Molfetta. Quelli che sono stati arrestati sono i nemici di quelli che lavorano, sono i nemici di quelli che si ammazzano di fatica, lavorando dalla mattina alla sera, per aiutare il Presidente e soprattutto per aiutare tutti i cittadini e i pazienti”.
“Quello di oggi è un momento voluto fortemente dalle associazioni – ha aggiunto il direttore generale della ASL Bari Antonio Sanguedolce – finalmente siamo riusciti a concretizzarlo. È importante perché le Istituzioni e i cittadini oggi sono connessi tra loro, sono molto vicini e gli operatori dell’ASL si pongono in una condizione di ascolto. Ma nello stesso tempo è una giornata di costruzione e programmazione partecipata, laddove vengono disegnate le azioni future sulle quali lavorare insieme per migliorare. È intenzione sottoscrivere, nel corso della giornata, un documento di intenti tra associazioni e ASL Bari, per individuare pochi e precisi obiettivi sui quali impegnarsi nel prossimo futuro, 2019/2020”.
Tra i punti principali individuati con le associazioni, Sanguedolce cita quello relativo alla medicina territoriale, “una medicina che deve essere sempre più vicina alle esigenze dei cittadini e delle famiglie, affinchè migliori il rapporto umano tra operatori e cittadini”.
“Occorre lavorare sull’empatia – ha concluso il direttore generale – è un elemento molto importante perché l’empatia viene realizzata proprio attraverso le azioni, attraverso i processi organizzativi, i percorsi di cura e la presa in carico. L’empatia la possiamo trovare troviamo nelle azioni concrete”.