Alle ore 9.37, con circa mezzora di ritardo sul cronoprogramma per gli ultimi controlli nelle abitazioni da evacuare, dopo il suono di tre sirene è stato abbattuto quello che restava del ponte Morandi, dopo il crollo del viadotto avvenuto lo scorso 14 agosto costato la vita a 43 persone.
Con un’esplosione controllata, infatti, sono andate giù le pile 10 e 11, le uniche che erano rimaste ancora in piedi, con la detonazione delle mricocariche di dinamite già testate nelle scorse settimane dai tecnici. Dodici cannoni ad acqua sono stati utilizzati per contenere la nuvola di polvere che si è sprigionata dopo l’esplosione. Per eseguire l’operazione in piena sicurezza, oltre 3.400 residenti nell’area sono stati allontanati dalle loro abitazioni e schierati più di 400 uomini delle forze dell’ordine. Le operazioni sono state coordinate dalla Protezione civile, presenti tra gli altri i ministri e vice premier Matteo Salvini e Luigi Di Maio.