CALABRIA, ECONOMIA A PASSO DI LUMACA

Per il quarto anno consecutivo si è registra una timida ripresa che sta portando avanti l’economia della Calabria e che negli ultimi mesi del 2018 ha perso slancio. Il progresso non è stato sufficiente, però, a recuperare il tempo perduto causato dalla crisi e a colmare i divari rispetto al resto del Paese”. Lo ha affermato il Direttore della Filiale di Bankitalia di Catanzaro, Sergio Magarelli, in occasione della presentazione del rapporto annuale “L’economia della Calabria”. Il rallentamento ha riguardato sia i consumi, sia soprattutto gli investimenti e, nell’ultima parte dell’anno, si è esteso anche al mercato del lavoro. Le aspettative delle imprese per il 2019 restano comunque moderatamente ottimistiche, anche se l’incertezza continuerebbe a limitare gli investimenti. “Ci sono comunque dei punti di forza rappresentati dall’esportazione, dall’andamento del turismo, dal miglioramento delle imprese e della qualità del credito. Ancora la Calabria paga lo scotto di una inferiore produttività determinata da fattori ambientali e che si ripercuote sui minori livelli di occupazione che penalizzano soprattutto donne e giovani. Una situazione a cui bisogna porre rimedio perché queste risorse non possono non essere valorizzate e usate al meglio. Il nostro Governatore, in tal senso, ha fornito delle indicazioni di politica economica che vertono sugli investimenti nelle infrastrutture e nelle scuole, una ricetta che considero validissima anche per questa regione”.

Riguardo al mondo delle imprese – come si legge nella ricerca curata da Giuseppe Albanese, Antonio Covelli e Iconio Garrì – il valore aggiunto dell’agricoltura è rimasto sostanzialmente stabile rispetto al 2017 e si caratterizza ancora per una bassa produttività e per una ridotta spesa per investimenti. La produzione dell’industria regionale ha continuato ad espandersi, ma in misura meno intensa rispetto all’anno precedente. Nelle costruzioni la congiuntura rimane fiacca, frenata da un mercato immobiliare poco vivace e dai bassi livelli di investimento delle amministrazioni pubbliche. Prosegue, in particolare, l’espansione del comparto turistico, grazie al perdurante incremento delle presenze straniere; nel trasporto marittimo, i traffici di container a Gioia Tauro sono ulteriormente calati.
Nonostante la ripresa dei redditi, la Calabria continua però a caratterizzarsi per livelli di povertà e disuguaglianza elevati, che risultano strettamente connessi alla diffusa mancanza di lavoro. Nel 2018 l’occupazione è cresciuta specialmente nei mesi primaverili ed estivi, anche per effetto della stagione turistica favorevole, in prevalenza dalla componente degli autonomi, ma tutti gli indicatori del mercato del lavoro permangono su livelli peggiori della media nazionale.

Riguardo alla finanza pubblica, l’attività degli enti territoriali calabresi rimane condizionata dalla loro difficile situazione economico-finanziaria, derivante da una pesante situazione debitoria e da diffusi disavanzi di bilancio. Tra i Comuni, tali problematiche hanno determinato in parecchi casi l’apertura di procedure di riequilibrio finanziario. Il contenimento della spesa ha riguardato in particolare gli acquisti di beni e servizi e il costo del personale. A causa della bassa capacità di riscossione delle entrate proprie, le amministrazioni potrebbero tornare a ricorrere ad ulteriori incrementi nelle aliquote tributarie, a seguito dello sblocco della leva fiscale locale concesso dal legislatore.

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