Si è aperta la seconda edizione delle «Giornate della Ricerca» di Corepla, organizzate dal consorzio in collaborazione con la Scuola Sant’Anna di Pisa. Al centro del dibattito, che proseguirà anche l’11 giugno nell’Aula Magna, c’è la volontà di approfondire le nuove tecnologie e i saperi che possono contribuire alla massimizzazione del riciclo della plastica, conciliando la tutela dell’ambiente con la crescita economica. I lavori sono stati aperti da Antonello Ciotti, presidente del consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica, per cui «la sfida principale è consentire all’industria di mantenere il tasso di crescita all’interno degli obiettivi della sostenibilità». «In Italia – ha spiegato Ciotti a margine dell’iniziativa – l’immesso al consumo, il modo in cui identifichiamo quanta plastica va effettivamente nel mercato, è aumentato dell’1%, ma la raccolta differenziata è aumentata del 14%. Stiamo arrivando al punto per cui l’Italia – uno dei paesi più virtuosi a livello europeo – raccoglierà quasi tutto quello che viene immesso nel mercato».
Nel 2018, informa Corepla, in Italia si è registrato un +13,6% di raccolta differenziata degli imballaggi in plastica rispetto al 2017, con un pro capite medio annuo nazionale di 20kg all’anno per abitante contro i 18kg del 2017. Un totale di 1.200.000 tonnellate raccolte, mentre sono oltre 7.200 i comuni attivi, per il 91% del totale. Anche in virtù di tali prestazioni, Ciotti chiede che sull’argomento ci sia «un approccio tecnologico e non ideologico».
«Le Giornate della Ricerca sono il nuovo laboratorio collettivo di imprese, istituzioni, università. Facciamo squadra per un Paese più sostenibile. Ma per un’Italia che innova e in veloce trasformazione verso un’economia circolare, occorrono interventi imprenditoriali e pubblici: servono nuovi impianti per far fronte all’aumento della raccolta differenziata e serve che le amministrazioni pubbliche impongano l’utilizzo di materiale riciclato nei loro acquisti», ha detto Ciotti, nell’appuntamento pisano che fa seguito a quello di Palermo del 2018. Sabina Nuti, Rettrice della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, secondo cui il claim “prendiamoci cura del Mondo” è quello che guida l’istituzione e i propri studenti: «Siamo fortemente impegnati da tempo sulle tematiche della sostenibilità con attività di ricerca, di formazione e di public engagement che, come ha mostrato anche questa iniziativa, sono fondamentali per far crescere la consapevolezza e la partecipazione a sfide collettive di primaria importanza».
I lavori della prima giornata sono proseguiti con gli interventi di Marco Frey, direttore del master sull’economia circolare della Scuola, che ha ricordato come «per una maggiore circolarità c’è bisogno di trasformare il ciclo di vita dei prodotti e dei servizi in tutte le loro fasi, partendo dal design e chiudendo con il riciclo». Daniele Ferrari, presidente del consiglio europeo delle industrie chimiche (Cefic), ha sottolineato come la riduzione di Co2 debba però convivere con un aumento della domanda di energia. In questo contesto di transizione, osserva Ferrari, «non esiste economia circolare senza una buona gestione dei rifiuti che inizia dalla consapevolezza di ciascuno». La giornata, proseguita con due workshop, uno sull’acqua e le materie plastiche e l’altro su salute e sicurezza, è stata caratterizzata anche dalla presentazione del progetto Bleu Resolution, coordinato dal professor Marcello Calisti, che prevede l’azione di un robot a forma di granchio con 6 zampe, progettato e costruito per esplorare i fondali marini fino a -200 metri e analizzare la presenza di plastiche e micro-plastiche.